Alto mare, dopo anni l’Onu ha un accordo: protette le acque e l’ecosistema

Le aree di alto mare, dove nessun Paese ha giurisdizione, finalmente saranno protette dall’ONU. La decisione arriva dopo che molte specie sono state dichiarate a rischio

alto mare accordo ONU
Oceano (Foto Adobe – ecoo.it)

C’è voluto del tempo, ma alla fine anche gli Stati membri dell’ONU ci sono arrivati. Le Nazioni Unite hanno concluso l’accordo tra gli applausi dei presenti. Le aree di alto mare, che ricoprono i due terzi degli oceani mondiali, finora sono stati terra di nessuno, o meglio dire, terra di tutti, dove si svolgevano attività di pesca e di ricerca di ogni tipo. Dato che erano al di fuori di ogni legislazione territoriale, gli standard di tutela ecologica per la protezione delle specie acquatiche potevano essere tranquillamente ignorate.

Ed ora arriva la sentenza. Pur se non parte della EEZ – Zona economica esclusiva – nazionale, gli Stati hanno il dovere di tutelare quelle aree di alto mare che contengono la maggior parte del patrimonio faunistico acquatico. Secondo le stime dei ricercatori, tra il 10% e il 15% delle specie marine è già a rischio estinzione.

Alto mare, finalmente arriva la tutela dell’ONU

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Oceano (Foto Adobe – ecoo.it)

La nave ha raggiunto la riva“. Rena Lee, presidente della conferenza presso la sede delle Nazioni Unite a New York, con queste parole ha annunciato la tutela dell’alto mare da parte dell’ONU, tra gli applausi generali. Certo, la frase sembra un eufemismo, dato che si parla di riva e non di oceano aperto. In ogni caso la questione, che è rimasta aperta per troppo tempo, ora sembra aver trovato un punto.

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L’area oceanica oltre i 200 Km dalla battigia è considerata al di fuori della zona economica esclusiva nazionale. Dunque al di fuori della responsabilità del Governo di pertinenza. Nonostante ciò gli stati devono assumersi la responsabilità della tutela dell’alto mare. Altrimenti un patrimonio incredibile, risorsa fondamentale per contrastare la crisi climatica, verrà perduto per sempre.

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Anche perché generalmente le aree considerate terre di nessuno sono quelle che vengono principalmente utilizzate per gettare la maggior parte dei rifiuti, o commettere i peggiori crimini ambientali. Questo da ora in poi non dovrebbe essere più pssibile. L’Onu estenderà la sua lunga mano anche all’alto mare, l’infinito oceano aperto.