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Giardinaggio

Acqua del condizionatore: come usarla per le piante

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Quando arriva il bel tempo e le temperature salgono, il climatizzatore è l’alleato che si vorrebbe avere sempre con sé: diventa un fedele scudiero, quel cavalier servente che – finché si rimane all’interno di quattro mura (di una casa o di un negozio) – è pronto con il proprio soffio – vitale e rinfrescante – a difendere le persone dall’arsura e illuderle di aver vinto contro i mulini a vento, rappresentati da una natura che d’estate deve fare proprio il corso.

In pochi sanno che l’acqua che si forma dopo la condensa generata da questi dispositivi, può risultare utile per numerose attività domestiche. Non solo per pulire pavimenti e vetri, anche per innaffiare le piante.

Quanta acqua si può ricavare da un climatizzatore in funzione?

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Un climatizzatore in funzione, come risultato della condensazione dell’umidità contenuta nell’aria, produce acqua: in media – nell’arco di un’ora e mezza – circa 1 litro (Pixabay)

Un climatizzatore in funzione, come risultato della condensazione dell’umidità contenuta nell’aria, produce acqua: in media – nell’arco di un’ora e mezza – circa 1 litro (in una giornata di funzionamento continuo, circa 20 litri).

Non è ovviamente potabile, se però non vi sono danni al sistema di raffreddamento (è importante effettuare la manutenzione almeno una volta all’anno per garantire il normale funzionamento) e sono stati smaltiti gli eventuali detergenti chimici usati, può risultare utile a casa, in particolare per coloro i quali hanno il pallino verde.

Leggi anche: Non solo i condizionatori: anche queste piante rinfrescano la casa

Dal momento che – come si è detto – non è trascurabile la quantità di acqua che può essere raccolta, una volta identificata la valvola che la espelle, basterà posizionarvi sotto un qualsiasi contenitore (un secchio, una bottiglia o una bacinella).

Leggi anche: Acqua dei fiori, non gettatela: si può riutilizzare così

Precauzioni per l’uso

Questa irrigazione sui generis deve essere compensata con acqua corrente (ed eventualmente anche aggiungendo pastiglie di fertilizzante): quella dell’aria condizionata è infatti priva di minerali e nutrienti di cui hanno bisogno le piante. Inoltre, poiché fredda, è necessario innaffiare verso terra e non sopra le foglie o gli steli.

Infine, non si dimentichi che, trattandosi di un liquido la cui proprietà organolettica è l’elevata acidità, questa pratica è preferibile solo su azalee, camelie e gardenie. Per nessuna ragione al mondo va usata su piante carnivore.

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