Greenpeace: contro Nestlè, proteste degli attivisti-orango

[galleria id=”795″]Curiosa la protesta di Greenpeace. Stavolta, ha coinvolto parecchie città del mondo, dove si sono viste decine di attivisti travestiti da… Orango Tango. Il monito è rivolto a Nestlè, multinazionale nel settore alimentare (conoscerete bene i famosi snack che, in un modo o nell’altro, acquistiamo tutti quanti), che a quanto pare minaccia seriamente il nostro clima e il nostro ecosistema. La scelta del primato come travestimento, chiaramente, non è del tutto casuale: tra le proteste in atto, infatti, si sostiene che Nestlè stia distruggendo l’habitat di questo animale minacciandone l’estinzione.

Il clou della manifestazione si è visto venerdì a Losanna quando, durante il convegno degli azionisti di Nestlè, circa 30 attivisti di Greenpeace vestiti da scimmie hanno invaso l’assemblea chiedendo a gran voce di fermare la deforestazione. La morale: puntare meno al guadagno economico, se questo significa distruggere il nostro pianeta e gli esseri viventi che vi abitano. Perchè l’Orango non è l’unico animale a rischio di estinzione.
 
Gli uomini di Greenpeace, per suggellare la loro operazione, hanno inoltre steso degli striscioni dove si chiedeva a Nestlè di evitare di utilizzare l’olio di palma per le loro produzioni alimentari. Chiara Campione, responsabile della campagna foreste di Greenpeace Italia, ha poi voluto giustificare meglio l’azione di Greenpeace: “Chiediamo adesso e oggi a Nestlé di cambiare le proprie KitKatstrofiche politiche di acquisto. Procurandosi olio di palma e carta proveniente dalla deforestazione, Nestlé è causa di disastri ambientali come il cambiamento climatico e l’estinzione degli ultimi oranghi. Allo stesso tempo Nestlé continua a perdere credibilità, non prendendo nessuna misura concreta nonostante le denuncie di Greenpeace e le richieste di centinaia di migliaia di consumatori. Per questo chiediamo all’intera assemblea degli azionisti di garantire che i prodotti Nestlé non siano contaminati da prodotti della Sinar Mas”.
Immagini tratte da:
greenpeace.org
ecologiae.com
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ansa.it
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