Carpooling: condividere il viaggio contro la crisi

carpooling condividere viaggioIl carpooling implica il condividere il viaggio, per risparmiare contro la crisi. In pratica, si utilizza la propria auto condivisa con gli altri utenti, per ridurre, da un lato, i costi e, dall’altro, le emissioni inquinanti e il traffico. In diversi Paesi europei la pratica è piuttosto diffusa, ma anche in Italia sta cominciando ad affermarsi.

Perché è una pratica ecologica?
Il carpooling rientra perfettamente all’interno del concetto di mobilità sostenibile, perché limita l’impatto ambientale generato dai veicoli. Potrebbe essere un’alternativa efficace ai trasporti pubblici, specialmente nei casi in cui questi ultimi non funzionano efficacemente. Il risparmio economico è evidente, perché si possono dividere i costi che riguardano la benzina, l’autostrada e i parcheggi. Ma molto interessanti sono soprattutto i vantaggi ecologici. Secondo i dati diffusi da Bringme Social Carpooling, all’anno si possono risparmiare tra i 900 e 1.350 euro. Inoltre si riducono notevolmente le emissioni di CO2 per ogni passeggero trasportato.
Il tutto va a favore anche di una maggiore facilità negli spostamenti, perché, se tutti ricorressero al carpooling, ci sarebbe anche meno traffico, soprattutto nelle principali arterie urbane. Secondo Bringme Social Carpooling, nel 2012 si è avuta una crescita enorme del fenomeno. Il numero di posti in auto ha raggiunto la quantità di 16.790, che consentirebbero una riduzione delle emissioni pari a 154 tonnellate di CO2. Il carpooling ha conosciuto un grande incremento soprattutto grazie alla diffusione di internet, che può diventare il luogo virtuale per eccellenza, in cui riunire i principali protagonisti dell’iniziativa. Vediamo alcuni dei servizi web più utilizzati.
Avacar.it
Su Avacar ci si può registrare subito per segnalare un’offerta o una richiesta di passaggio e per incominciare a viaggiare in linea con l’ecosostenibilità. Ci sono apposite sezioni suddivise per chi offre o per chi cerca un posto e si può sfruttare lo spazio web in modo totalmente social, in tema con quel concetto di condivisione che tanto va di moda nel periodo in cui viviamo.
Blablacar.it
Blablacar è un sito il cui responsabile italiano è Olivier Bremer, un milanese di 28 anni, che ha scoperto l’esistenza del carpooling durante il suo Erasmus a Berlino. Tornato in Italia, ha deciso di sperimentarlo anche qui, fondando Italiapassaggio.it, poi inglobato in Blablacar in seguito al successo ottenuto. Per il giovane il tutto è diventato anche un lavoro, che è un’ottima ricetta contro la crisi.
Carpooling.it
Carpooling.it è un sito italiano dedicato interamente ai viaggi in condivisione. Il portale offre più di 900.000 opportunità di viaggio, grazie ad un vero e proprio network dedicato all’incontro tra la richiesta e l’offerta di posti auto per un percorso da effettuare in Italia o negli altri Paesi d’Europa. Chi vuole dare la possibilità ad altri di effettuare un viaggio con il carpooling può specificare le caratteristiche dell’offerta, aggiungendo eventualmente anche un recapito telefonico per i contatti. Chi è alla ricerca di posti condivisi può effettuare delle ricerche, anche per località e data.
Drivebook.com
Drivebook è una piattaforma di condivisione per chi vuole condividere spostamenti sia in ambito urbano che extraurbano. Lo spazio internet è aperto sia a chi cerca che a chi offre passaggi e presenta un form di ricerca, nel quale si possono specificare la partenza, l’arrivo, perfino il percorso in termini di chilometri. In questa maniera si possono condividere autoveicoli privati, indicando il tragitto e anche il numero di posti che abbiamo o che desideriamo avere a disposizione.
RoadSharing.com
RoadSharing è un servizio dedicato a quanti, per motivi di lavoro o di studio, si spostano continuamente in auto, anche più volte a settimana. Sul sito si possono trovare dei compagni di viaggio, come se fosse un punto di incontro fra chi cerca e chi offre passaggi. E’ dedicato in maniera particolare ai pendolari, che vogliono dividere le spese e intendono ridurre l’inquinamento.
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Foto di Ylbert Durishti