Ma cosa mangiano gli astronauti durante i viaggi nello spazio? No, non è un film ma una curiosità soddisfatta ampiamente dagli esperti del settore.
Cosa si mangerà mai sullo spazio? Ammettiamolo, questa domanda ce la siamo posta tutti almeno una volta nella vita, soprattutto noi italiani dove il cibo è una vera e propria vocazione. E quando si devono preparare le scorte da portare durante i viaggi spaziali, gli addetti ai lavori devono considerare una serie di cose.
Calorie e nutrienti ma non basta, anche se non si sta sulla Terra occorre dare agli astronauti cibi da poter sperimentare e godere. Si parla a tal proposito di neurogastronomia, una disciplina scientifica rivoluzionaria il cui scopo è quello di rendere i piatti degli astronauti assolutamente gustosi. Per un piacere completo.
Chiaramente viaggiare fino a Marte non è un gioco da ragazzi ed è per questo che occorrono tutte le accortezze del caso. Esistono degli chef infatti che provvedono a fornire agli astronauti tutto quello di cui hanno bisogno; non è questione infatti di nutrire l’equipaggio ma avere sempre presente il collegamento nutrizione e piacere del cibo.
La sfida non riguarda solo la produzione di cibo a bordo direttamente delle astronavi ma si richiede la valutazione di altri parametri; ad esempio la salute dell’intestino degli astronauti è un aspetto davvero fondamentale su cui focalizzarsi. Dalle copiose interazioni tra cibo e organismo che possono presentarsi, i ricercatori possono trovare e consigliare delle strategie dietetiche che assolvano ad una duplice funzione.
Da un lato infatti si deve garantire l’assorbimento dei nutrienti e dall’altro favorire in generale un certo benessere Il cibo si sa, non è solo sostentamento ma ha sempre ulteriori sfaccettature significative e su questo non vi sono alcune eccezioni per quanto concerne gli astronauti. Anche perché questi professionisti è vero che stanno svolgendo missioni importanti ma non bisogna mai dimenticare che nel grande vuoto dello spazio è doveroso che tali uomini e donne trovino comunque consolazione nel cibo, cioè gustando piatti pensati ed assolutamente buoni. Il cibo sicuramente farà avvertire meno la solitudine, è come portare la propria routine gastronomica nella navicella.
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