Vernice anti-smog, ecco come combatte l’inquinamento

La vernice anti-smog è il nuovo nemico numero uno dell’inquinamento atmosferico. Si chiama Airlite ed è stata inventata da un ricercatore italiano originario di Bologna che la sta studiando e testando dal 2003. Entrata in commercio nel 2016, questa rivoluzionaria vernice mangia i principali composti chimici responsabili dell’inquinamento. Dagli studi infatti risulta che 100 metri quadri di vernice anti-smog siano in grado di depurare l’aria come 100 metri quadri di foresta. La vernice assorbe la CO2 (anidride carbonica) ed altri composti inquinanti come ad esempio NO2 (biossido di azoto). La riduzione di questo inquinante, in particolare, è risultata di oltre l’80% in laboratorio e del 50% in ambiente reale. Oltre ai benefici in termini di purificazione dell’aria, la vernice anti-smog ha anche altri vantaggi. Ad esempio la capacità di neutralizzare gli odori, di eliminare le muffe e quella di ridurre fino al 99,9% i batteri presenti sulla superficie.

Come funziona la vernice anti-smog?

La vernice anti-smog Airlite è una polvere, quindi inorganica, ed è disponibile in due versioni: una per interni e una per esterni.  La vernice si basa su un meccanismo simile alla fotosintesi delle piante che, tramite l’azione della luce, promuove una reazione chimica capace di mangiare l’inquinamento. La polvere, grazie alla reazione attivata dalla luce, si trasforma in semi-conduttore e si combina con il vapore acqueo. Tale processo porta alla formazione di gruppi reattivi che, insieme al calcio presente, trasformano gli inquinanti presenti nell’aria in sali completamente innocui. Qualcosa di simile accade nei confronti dei batteri che ricevono una sorta di scossa dalla reazione elettro-chimica che avviene sulla superficie.

Le prime applicazioni in Italia: la street-art ecologica

La vernice anti-smog non è ancora disponibile alla vendita per i privati ma è disponibile, solo per aziende specializzate in 180 colori. Per il momento questa vernice è stata usata soprattutto in grandi opere di riqualificazione urbana. Diversi artisti infatti hanno realizzato grandi murales utilizzando la vernice anti-smog e unendo così l’arte all’ecologia. È il caso ad esempio di “Hunting Pollution”, il più grande murales green d’Europa, realizzato a Roma nel quartiere ostiense dallo street artist Iena Cruz. Si tratta di un’opera di 1000 metri quadri capace di depurare l’aria della città come un bosco di trenta alberi. La vernice anti-smog è stata usata anche in altre città italiane. Ad esempio a Milano, nell’ambito della Milano Green Week, sono stati realizzati tre murales mangia smog. Lo stesso è accaduto anche tra le città di Padova e Abano Terme durante la Biennale della Street Art 2019, con la realizzazione di due splendide opere completamente ecologiche.

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Airlite, è stata inserita dalle Nazioni Unite fra le 4 tecnologie attualmente disponibili più efficaci contro l’inquinamento. La speranza è che in futuro possa diffondersi come vernice standard per la pittura di edifici. Ciò permetterebbe di combattere attivamente l’inquinamento atmosferico, soprattutto nei centri urbani, in modo poco invasivo ma incredibilmente efficace.