Il terremoto in Giappone e il successivo allarme nucleare derivato dall’esplosione del reattore nucleare 3 della centrale di Fukushima, hanno gettato il panico. Sebbene non ci siano ancora i presupposti per una vera e propria psicosi (per il momento la situazione sembra sotto monitoraggio), la UE ci tiene a far si che vengano innescati dei controlli a tappeto sul cibo e sul sushi proveniente dal Paese del Sol Levante. E tutti i prodotti destinati al mercato estero verranno messi al setaccio per scongiurare il pericolo di contaminazioni.
Anche se al momento il pericolo non sussiste, questo provvedimento è stato comunque preso (e a ragione). Sebbene l’importo europeo di prodotti alimentari provenienti dal Giappone sia minimo, anche se in crescita visto il boom degli ultimi anni di ristoranti a cucina giapponese, questi controlli verranno fatti. Specialmente in Italia, dove è stato approvato un decreto Ministeriale ad Hoc per monitorare le importazioni, e dove i progetti non verranno frenati dal disastro nipponico.
Il Ministro della Salute Fazio garantisce che “Le misure restrittive sono relative a prodotti di origine animale in particolare il pesce pescato, come crostacei congelati, preparati, farine e caviale, e a prodotti di origine vegetale come ad esempio salsa di soia, tè verde, e alghe“. Ma non dobbiamo assolutamente allarmarci: la stragrande maggioranza del sushi proviene da fonti locali, mentre le alghe sono quasi tutte di origine e lavorazione cinese.
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