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Si paga il bollo auto per le auto elettriche?

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In Italia, ad aprile di quest’anno, risultano in circolazione 272.665 vetture elettriche. Di queste 36.994 sono state vendute nel 2022. Secondo i dati raccolti nel primo trimestre di quest’anno le vendite, in tutta Europa, sono aumentate del 53,4%. Un numero davvero importante sebbene in Italia le automobile BEV, ovvero che non richiedono alcun combustibile, sono in calo del 14,9%. Ma a pesare su questo dato gli ecoincentivi che sono entrati in vigore solo a metà maggio. Ovvero prima della stesura di questi dati

Ma una delle domande che in tanti si pongono riguarda il pagamento del bollo auto. Ovvero una tassa di possesso sul mezzo iscritto al PRA, ovvero il Pubblico Registro Automobilistico. Una tassa che deve essere pagata annualmente a prescindere dall’utilizzo del veicolo. Un costo che si ottiene moltiplicando i kW con un importo determinato dalla classe ambientale e dalla potenza.

Quanto costa il bollo dell’auto delle auto elettriche?

costo bollo auto elettrica
Una macchina elettrica in carica (Foto di andreas160578 da Pixabay)
I veicoli BEV, ovvero automobili e moto dotati propulsione elettrica e non necessitano dei combustibili (benzina e gasolio), godono di un’esenzione di 5 anni dalla data di immatricolazione. Un vantaggio che coinvolge sia le auto nuove che di seconda mano. Ma per queste bisogna essere sicuri della data di immatricolazione per essere sicuri che nel momento dell’acquisto questa possa godere ancora del vantaggio.
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Passati i 5 anni ci sarà il bollo da pagare. Una cifra che sarà decisa dalla regione che sarà sicuramente inferiore rispetto a macchine, moto e scooter a propulsione termica. Le regioni italiane, giunti al sesto anno, offrono una riduzione del bollo fino al 75%. Ma chi possiede una vettura e risiede in Piemonte e in Lombardia, questi sono esclusi perennemente dal costo di questa tassa.

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Come detto Lombardia e Piemonte hanno un’esenzione perenne per i mezzi BEV. La provincia di Bolzano e Treno e l’Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Molise, Puglia, Sardegna, Lazio dopo i 5 anni, chiedono solo il 25 % del valore totale. La Valle d’Aosta, Friuli-Venezia-Giulia, Liguria, Basilicata, Calabria garantiscono invece una riduzione che ancora deve essere stabilita. Le Marche dal sesto anno chiedono il pagamento fino al 75 % del valore. Discorso diverso per l’Abruzzo perché l’esenzione dura appena 3 anni, la Campania idi 2 anni e come la regione precedente, e la successiva riduzione è da stabilire.

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