La scienza studia gli incubi, quali sono i più frequenti (molti sono legati ad animali e ambiente)

perchè si sogna
Un incubo (foto da Canva) – ecoo.it

Se hai mai sofferto di incubi è probabile che per te ce ne siano alcuni più ricorrenti ma uno studio condotto nell’arco di diversi anni con migliaia di persone ha scoperto che forse i tuoi incubi non sono solo i tuoi incubi

Mentre la scienza cerca ancora di trovare una spiegazione valida e soprattutto riconosciuta da tutti sul perché dormiamo ma soprattutto perché la notte si fanno i sogni o gli incubi c’è un altro studio che ha scoperto una verità estremamente affascinante. Esistono alcuni tipi di incubi che non sono legati ad una cultura specifica e anzi sono i più ricorrenti in assoluto in tutto il globo.

A riprova che per quanto la cultura e il luogo in cui si vive abbiano una più che discreta influenza su ciò che facciamo e pensiamo ma c’è comunque una parte di noi che rimane uguale e che condividiamo con chiunque appartenga alla nostra specie. Al di là del fascino dello studio di ciò che avviene quando chiudiamo gli occhi è di certo una scoperta che dovrebbe farci riflettere su quante invece sono le barriere che ogni giorno cerchiamo di mettere tra noi e gli altri.

Gli incubi più ricorrenti, ci sono tanti animali ed eventi ambientali

Tra i 10 incubi più ricorrenti che un gruppo di scienziati coordinati dal Centro di Salute Mentale di Mannheim in Germania tanti sono a base di strane creature che arrivano dentro casa. Al decimo posto c’è per esempio proprio l’incubo di una infestazione. Possono essere topi, ratti ma anche insetti di vario tipo e il team di scienziati concorda sul fatto che potrebbero segnalare una forma di malessere nell’ambiente in cui si abita.

Al nono posto ci sono le presenze maligne mentre all’ottavo posto le catastrofi con in testa ovviamente le catastrofi ambientali tra cui gli incubi più gettonati sono quelli a base di incendi, di vulcani che eruttano, di alluvioni e poi ci sono anche i fallout nucleari. Anche per questo tipo di incubi la spiegazione che molti scienziati danno è che si tratti di un modo in cui la mente elabora l’ansia per il futuro.

Ci sono poi gli incubi in cui ci si sente preoccupati senza sapere per che cosa e quelli in cui si litiga con le persone. Salendo in classifica, al quinto posto ci sono quelli con la malattia o la morte propria o di altri, le fughe da qualcuno o da qualcosa, gli incidenti in ogni loro possibile forma, le aggressioni fisiche e gli incubi più ricorrenti in assoluto sono quelli in cui si tenta di fare qualcosa e si fallisce miseramente.

Ma perché dormiamo e sogniamo?

Quello che avviene all’interno del cervello, in un momento della vita che comunque è piuttosto lungo andando a contare quante ore in totale passiamo a dormire, rimane in buona parte un mistero. Basti pensare che la scoperta della fase cosiddetta REM, rapid eye movements, è avvenuta solo negli Anni Cinquanta ed è stato il primo passo nella distruzione di quella che era la credenza popolare generale secondo cui dormire era il momento in cui il cervello andava in una sorta di stand by.

Interessante è stato poi scoprire che il sonno ha diverse fasi e che segue dei cicli ricorrenti, con una delle fasi caratterizzata dalle cosiddette onde delta. Prima di arrivare però al sonno con i sogni occorre superare altre due fasi che sono quelle in cui il cervello si allontana progressivamente dalla coscienza. Nella quinta fase si attivano i REM che paradossalmente segnalano un momento in cui, dopo essere andato il più lontano possibile dalla propria fase cosciente, il cervello sembra tornare ad essere attivo. Ma il motivo per cui abbiamo bisogno di sognare rimane un mistero.

Secondo alcuni studiosi il sonno aiuta a elaborare ciò che è successo durante il giorno, soprattutto le esperienze negative ma di cui non ci si è accorti in maniera consapevole. Sarebbe quindi un sistema con cui il cervello scende a patti con quello che risulta problematico, in un certo senso lo rivive in modo tale da poter essere poi pronto il giorno dopo ad affrontare una situazione di pari portata.