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Quante emissioni rischiamo se si riutilizza davvero il carbone

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Diversi rappresentanti degli schieramenti politici hanno cercato soluzioni per la crisi energetica ed è riemerso il carbone ma quali sono le possibili ricadute sul clima e le emissioni di gas serra che rischiamo?

centrali a carbone
Centrale a carbone (foto Pexels)

Il nuovo piano energetico messo nero su bianco dal Ministero per la Transizione Ecologica prevede una serie di comportamenti e di interventi per riuscire a superare l’autunno e l’inverno senza che la nostra vita debba peggiorare sul breve periodo. Ma alcune delle soluzioni che si intendono adottare rischiano di avere nel futuro grosse e pesanti ripercussioni.

Perché se da una parte ci viene consigliato di ridurre la durata delle docce, di indossare indumenti più caldi e pesanti e di ridurre il numero delle ore in cui teniamo accesi i riscaldamenti, dall’altra ci sono anche gli interventi che il Governo ha intenzione di mettere in campo per produrre l’energia che potrebbe mancarci nel caso in cui, e a questo punto non è un’ipotesi da scartare, dovessimo improvvisamente fare a meno del gas proveniente dalla Russia. Tra questi c’è l’utilizzo massiccio del carbone.

Quante emissioni di gas ci costa il ricorso al carbone?

Centrale a carbone (foto Pexels)

Come paese facente parte dell’Unione Europea anche l’Italia ha firmato un protocollo per la decarbonizzazione completa del paese. In questo protocollo è stabilito che il carbone va abbandonato come fonte energetica del tutto entro il 2025. Ma, ora che la crisi energetica si fa più cupa, anche il carbone è stato rispolverato come possibile carburante per le centrali elettriche. Si tratta di un passo indietro pericoloso.

Leggi anche: Maltempo, rischio cut-off: cosa può accadere in Italia

Un passo indietro che, come sottolinea Toni Federico Responsabile del gruppo di lavoro Energia e Clima di Asvis, rischia di farci produrre in due anni una quantità di emissioni di gas serra pari al 6% di tutte le emissioni di gas che abbiamo rilasciato in atmosfera durante il 2019. Lo stesso Federico però sottolinea come al momento non si possa fare altrimenti. E non possiamo fare altrimenti per diversi motivi, uno di questi è l’evidente ritardo nello sviluppo e nella diffusione delle fonti rinnovabili.

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Anche questo disperato tentativo di sopperire alla mancanza di gas andando a sfruttare il carbone, che tra l’altro è un combustibile con una scarsa efficienza nella produzione di energia elettrica, dimostra come occorra ripensare nel suo complesso tutto il sistema Italia e il sistema Europa. Abbagliati dall’idea che le fonti di energia e le materie prime su cui si è fondata la rivoluzione industriale potessero essere infinite ci troviamo adesso a dover correre e in salita per riuscire a evitare di distruggere il pianeta, le nostre società o entrambi.

Valeria Poropat

Valeria si occupa da anni di ecologia e per Ecoo cerca di trovare tuttio ciò che c'è di buono nel rapporto tra uomo, natura e tecnologia

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