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Quanta acqua indossiamo? Una domanda bizzarra la cui risposta vi farà riflettere

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Quanta acqua indossiamo? Questo può sembrare un quesito bizzarro, ma la sua risposta non è per nulla piacevole e ti farà riflettere davvero tanto.

Acqua: quanta ne indossiamo
Acqua (Pexels) – Ecoo.it

Lo sapevi che i vestiti che indossiamo tutti i giorni sono prodotti con tantissima acqua? Sicuramente avrai sentito parlare dell’impatto dal fashion sull’ambiente, ma magari non eri a conoscenza del connubio tra acqua e moda.

Un connubio per nulla rincuorante che accende i riflettori su quanto il comparto del tessile consumi. Se è noto per essere una fucina di gas serra, non è così conosciuto il suo legame con gli sprechi idrici. Scopriamone più dettagli.

Moda e acqua: il connubio da brivido, i numeri parlano chiaro

In questo periodo di siccità, tra alte temperature e scarsità di piogge, come non mai si sente parlare di risparmio idrico. Il comparto della moda è ben distante da questo: per produrre i vestiti che ogni giorno indossiamo ci vuole una quantità immensa di acqua, comportando sprechi enormi.

Vestiti (Foto da Canva) – Ecoo.it

Nel caso per esempio di una t-shirt di cotone si può arrivare anche a 2700 litri di acqua impiegati per la sua produzione. Il cotone infatti è un materiale la cui produzione richiede immense quantità idriche: emblematico il caso del lago dell’Aral che proprio per questa produzione si è prosciugato.

Oppure pensiamo a un paio jeans, anche questi creati con il cotone: in questo caso si possono raggiungere fino a 10 mila litri di acqua. Numeri allarmanti che accendono i riflettori sugli sprechi della moda: l’acqua accompagna tutto il processo produttivo del tessile, in particolare si concentra nella fase del lavaggio dei capi al termine della loro produzione. Per non parlare della lavorazione dei filati che richiede tantissima acqua.

Moda e sprechi idrici: le soluzioni lato produttori e lato consumatori

Moda (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Guardando alle soluzioni per contenere i consumi idrici della moda, sicuramente la produzioni i capi deve virare verso la sostenibilità. La moda green ricorre a materiali naturali non impattati per il pianeta e i lavoratori: per esempio al posto del cotone si ricorre a quello bio, coltivato rispettando la natura. Inoltre produrre meno, ma con un occhio per la sostenibilità, permettere di migliorare tutto il processo produttivo.

Dal lato consumatore comprare in modo più consapevole, dando spazio ai marchio eco è fondamentale. Come è fondamentale comprare meno per evitare di continuare ad accumulare abiti, in un processo senza fine. Meno ma meglio è il mantra del futuro per contenere l’impatto della moda.

IL TG DI WWW.ECOO.IT

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