Un rapporto dell’Unep ha messo in evidenza che nel 2008 le energie rinnovabili hanno attratto investimento per 155 miliardi di dollari. Nel 2020 è previsto che gli investimenti dovranno raggiungere quota 500 miliardi.
Sebbene gli investimenti nelle fonti fossili hanno subito un brusco stop, è pur vero che si resta ben al di sotto del tetto previsto. Tra le energie pulite la forma di energia che ha ricevuto più finanziamenti in assoluto è stato il settore dell’energia eolica. Ben 51.8 miliardi di dollari, con un incremento dell1% rispetto al 2007. Il settore dell’energia solare ha ricevuto 33.5 miliardi di dollari con un incremento del 49%.
Nel 2008 gli investimenti nel settore dei biocarburanti si sono attestati sui 16.9 miliardi con un calo del 9% dovuto da un lato alla diminuzione del prezzo del petrolio e dall’altro al problema reale del rialzo dei prezzi dei prodotti alimentari e delle polemiche legate all’eticità (o meno) di destinare aree coltivabili a produzioni, quali il mais, non orientate al consumo umano in una situazione globale di povertà e malnutrizione. Le voci contro non mancano. Anche perché si potrebbe ottenere biocarburante cominciando a trattare i rifiuti che rappresentano un problema di ardua gestione o le deiezioni di origine organica.
Uno dei servizi più approssimativi e sbagliati che abbia mai visto. Va bene rappresentare i punti di vista personali, ma non vendere informazioni errate:
1) i biocarburanti sono un crimine contro l’umanità fu una presa di posizione personale di Jean Ziegler, allora portavoce per le Nazioni Unite per i diritti all’alimentazione, non una presa di posizione ufficiale delle Nazioni Unite
2) la Comunità Europea non ha mai previsto il 20 % per il 2020, ma il 10 %
3) non è mai stata intenzione di produrre biocarburanti sino al puntoi in cui fossero in grado di sostituire l’intero flusso di petrolio per i trasporti: da molti anni si sa che non è possibile, per la limitatezza dell’offerta e la competizione con gli alimentari. Al più ci si è lanciati verso una sostituzione del 5-12%, a patto che una parte consistente consistesse di biocarburanti di seconda generazione;
4) è difficile provare che i biocarburanti siano stati la causa principale dell’aumento dei prezzi degli alimentari, probabilmente è stata una concausa significativa ma non prioritaria: su questo ci sono molti studi internazionali, però spesso con metodologie diverse;
5) la Comunità Europea ha introdotto
il principio della certificazione: certificazione di un dato risparmio di CO2 rispetto ai combustibili fossili; certificazione di non peggioramento della biodiversità; certificato di non cambiamento dell’uso della terra, per non modificare lo stock di carbonio preesistente
6) la riduzione della foresta amazzoniuca non è dovuta ai biocarburanti (perchè le coltivazioni di canna da zucchero cresconio nella regione di S.Paolo e più in generale nel Sud-Est del Brasile) ma, soprattutto, all’ottenimento di grandi spazi per allevarvi poi bestiame.
I biocarburanti possono essere nel breve-medio periodo l’unico sostituto (molto parziale) esistentte all’uso del petrolio nel trasporto. La motivazione principale del loro uso non è tanto la sostituzione del petrolio (se si esaurisse di colpo non ci sarebbero difficoltà a utilizziare il carbone liquefatto, tecnologia tuttora utilizzata in Sud Africa e largamente utilizzata nella seconda guerra mondiale dai tedeschi: ma gli effetti sull’ambiente sarebbero deleteri) quanto la necessità di ridurre le emissioni di CO2. I biopcarburanti non azzerano le emissioni rispetto a gasolio o benzina che sostituiscono, ma comunque le riducono (di un 30-70 %, a seconda delle coltivazioni utilizzate) considerando tutto il ciclo di vita del prodotto.
Ringraziamo il lettore per il commento e ne accogliamo il punto di vista. Le informazioni contenute nel post sono state reperite su internet citando fonti, quali Rinnovabili.it, che riteniamo attendibili. Il video è stato tratto da You Tube. Resta salva per ciascuno la facoltà di esprimere il proprio punto di vista. Cordiali saluti.