Olimpiadi di Sochi 2014 e maltrattamento animali: orche catturate e messe in acquario [VIDEO]

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Le Olimpiadi di Sochi 2014 stanno facendo parlare molto anche per quanto riguarda il maltrattamento di animali. L’ultimo episodio è quello relativo alle orche catturate e messe in acquario. Si tratta di due esemplari marini, che si è deciso di mettere in mostra come una vera e propria attrazione turistica, senza nessun rispetto per i diritti degli animali.

La vicenda
Ad occuparsi della cattura delle orche è stata una società russa, che ha battuto le acque nella costa Nord Ovest del Giappone. In totale sono state prese 7 orche e per le Olimpiadi si è pensato di ricorrere ad un giovane maschio e ad una femmina per attrarre gli spettatori. Gli animali sono stati tenuti imprigionati in una struttura a Mosca e poi, all’apertura dei giochi olimpici, l’intenzione era quella di portarli a Sochi. Le orche sono state private della loro libertà e sono state tenute in cattività in uno spazio molto ristretto, il quale, secondo gli attivisti animalisti locali, misurerebbe 37 x 68 metri. Lo spazio in cui sono tenute sarebbe costituito da delle vasche di dimensioni ridotte, se pensiamo che questi mammiferi possono arrivare a pesare 10 tonnellate e ad essere lunghi 9 metri. Nei confronti di questi animali si è compiuta una vera violenza, perché sono stati privati della possibilità di muoversi liberamente nelle acque dell’oceano. Le orche percorrono fino a 100 miglia al giorno.
Le reazioni
Molto dure sono state le reazioni da parte delle associazioni animaliste, che hanno aspramente criticato la decisione di sfruttare questi animali come attrazione turistica, in occasione delle Olimpiadi invernali. Un portavoce della Whale and Dolphin Conservation ha affermato che si tratta di un giorno triste per la Russia: le orche hanno dovuto attraversare 7 fusi orari per trascorrere il resto della loro vita in prigionia. L’episodio può far riflettere sulle azioni a cui gli uomini possono arrivare, non curandosi del rispetto degli altri esseri viventi, pur di accontentare i loro interessi. In considerazione di tutto ciò, è stata attivata una petizione online, per fermare questo atto così crudele nei confronti delle povere bestioline destinate ad esibirsi a Sochi. Sono state raccolte numerosissime firme, per chiedere alla Russia di rilasciare i due esemplari marini e riportarli nel loro ambiente naturale.