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Occhiali che vedono attraverso gli oggetti: la creazione del Mit

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Il Massachusetts Institute of Technology ha sperimentato degli occhiali che riescono a trovare oggetti nascosti attraverso la realtà aumentata

occhiali realtà aumentata a cosa servono
Realtà aumentata (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Potrebbero sembrare occhiali simili ai raggi X, ma senza raggi X. Sono degli strumenti per trovare oggetti nascosti in dei contenitori. Quello che può risultare utile da questa sperimentazione, è la possibilità di rintracciare oggetti che si credevano perduti. Difatti l’oggetto in questione, per essere rintracciato e visualizzato all’interno del suo contenitore, deve possedere un’etichetta Rfid, che significa identificazione a radiofrequenza, e che è un sottile chip dotato di antenna. Nell’accezione più comune si potrebbero trovare in questo modo le chiavi di casa poggiate chissà dove, o anche altro.

Tuttavia gli studi sulla realtà aumentata hanno di certo degli scopi ben più ambiziosi. Si stanno implementando delle tecniche ulteriori per poter far arrivare il segnale anche oltre i tre metri di distanza. Lo scopo, come spesso accade, è a fine o militare o produttivo. In questo caso è stato pensato per le aziende, per permettere agli operai di agire sulle parti meccaniche con maggiore precisione. Come funzionano gli occhiali X – AR.

Gli occhiali X -AR, la realtà aumentata

Realtà aumentata (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Aline Eid, una delle autrici dello studio, spiega: “La sfida più impegnativa di questo progetto è stata progettare un’antenna in grado di comunicare con oggetti dotati di etichette Rfid”. Il funzionamento di questi occhiali non avviene grazie ai raggi X, ma alla connessione Wi Fi. Il sistema è simile all’interfaccia di un computer. Una volta indossati gli occhiali con la realtà aumentata, si eve scegliere da un menu quale oggetto si intende identificare. Il sensore emette un segnale wi fi che verrà recepito dall’etichetta posta sull’oggetto, e che consentirà di riconoscerlo anche se inserito in un altro contenitore, passando le barriere naturali. Purtroppo per il momento solo nel raggio d’azione di tre metri.

L’identificazione dell’oggetto

Realtà aumentata (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

A quel punto attraverso gli occhiali verrà visualizzata una mappa dell’ambiente ed una sfera luminosa sulla posizione dell’oggetto in questione. Questo grazie al wi fi ed ad un’antenna. Somiglia in tutto e per tutto ad uno dei videogiochi cerca oggetti. La realtà che imita la fantasia virtuale.

Giulia Borraccino

Sono nata e cresciuta a Roma. Laureata in Comunicazione con specializzazione in semiotica testuale, nel tempo mi sono appassionata all'approfondimento dei temi ambientalisti ed al giornalismo d'inchiesta. Amo l'arte in tutte le sue sfaccettature.

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