Non mangiarli mai in vacanza: evita rischi per la tua salute

Un medico dietologo ha fornito alcuni consigli ai viaggiatori per quanto riguarda i cibi da consumare in vacanza in modo da evitare intossicazioni alimentari.

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Pesce crudo (Foto da Canva) – Ecoo.it

Tempo di viaggi per tanti italiani che si stanno concedendo un periodo di relax anche all’insegna del buon cibo. Durante le vacanze, difatti, per molti l’esperienza gastronomica rappresenta una parte importante del soggiorno, magari per gustare piatti tipici delle località visitate.

Bisogna, però, sempre prestare attenzione a cosa si mangia perché si rischiano intossicazioni alimentari che a volte possono essere gravi. Consumare del cibo contaminato, difatti, può causare danni alla nostra salute. Sul punto è intervenuto il medico dietologo Edoardo Mocini.

Vacanze, prestare attenzione ai cibi che si consumano: il parere dell’esperto

Durante una vacanza si è soliti degustare piatti tipici dei luoghi scelti come destinazione. Il cibo, difatti, per molti turisti è alla base di un viaggio e diventa impossibile non assaggiare ricette mai provate, soprattutto quando si va all’estero.

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Verdure (Foto da Canva) – Ecoo.it

È fondamentale, però, fare attenzione a cosa si mangia per evitare intossicazioni alimentari che possono provocare sintomi come vomito, nausea, diarrea, febbre e dolori addominali. Questi rischi aumentano quando si consumano piatti a base di carne o pesce crudi, come accade spesso in estate, che potrebbero non essere stati lavati nella maniera corretta. Un cibo contaminato, difatti, rappresenta un rischio per il nostro organismo, soprattutto per gli anziani, i bambini o le donne in gravidanza.

In merito a questi rischi, ha parlato il medico dietologo Edoardo Mocini, intervistato dai colleghi de Il Corriere della Sera. L’esperto ha spiegato che le intossicazioni alimentari (tossinfezioni) sono provocate da prodotti alimentari contaminati da tossine e possono essere di tre tipologie: infezioni, provocate da alimenti contaminati da microrganismi patogeni come batteri che possono riprodursi nell’organismo del soggetto; intossicazioni, causate da alimenti contaminati da tossine; tossinfezioni, provocate da prodotti che contengono sia il microrganismo patogeno che le tossine prodotte da quest’ultimo.

Secondo Mocini bisogna prestare molta attenzione, ma senza allarmismi, all’acqua non potabile, ma anche ai cibi crudi o poco cotti come frutta, verdura, carne, pesce, latte o uova. Particolare attenzione anche alle preparazioni che contengono uova come salse, gelati o creme. Il consiglio, dunque, è quello di ingerire prodotti cotti e non sfusi e bevande imbottigliate, acqua compresa.

Le zone dove aumenta il rischio

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Bottiglie d’acqua (Foto da Canva) – Ecoo.it

Il rischio di contrarre un’intossicazione alimentare nel nostro Paese o in nazioni più industrializzate, conclude Mocini, è molto basso. Questo, però, aumenta quando si visitano zone come l’Africa, l’America Latina, il Sud-Est asiatico ed il Medio Oriente, aree dove purtroppo le condizioni igieniche sono precarie. Sono numerosi i turisti che in queste zone del mondo hanno contratto tossinfezioni alimentari.