Nasa, missili contro asteroidi: un gruppo di studenti mette tutto in discussione. Lo studio

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Lancio missile (Foto Pixabay) – Ecoo.it

Le missioni spaziali pensate per colpire gli asteroidi e deviarne la traiettoria messe in crisi da un insegnante e dai suoi studenti: vediamo insieme di cosa si tratta

La ricerca spaziale si compone di più aspetti volti a studiare ciò di cui si compone lo spazio e tutte le implicazioni che ne derivano. Gli enti spaziali preposti lavorano e studiano per comprendere quanto più possibile le dinamiche che hanno portato alla creazione dell’Universo, delle Galassie, dei pianeti e di tutti i corpi celesti che lo compongono. Uno dei settori propedeutici per arrivare alla conoscenza è rappresentata dalle missioni spaziali utili a monitorare e ad esplorare le condizioni del cosmo, affiancate ai satelliti presenti nell’orbita terrestre posti come sentinelle a salvaguardia della Terra.

Il periodo storico che stiamo vivendo si è via via distinto con una progressiva accelerazione degli studi nell’ambito spaziale che hanno portato a numerosi progressi tecnologici che garantiscono anche la sicurezza della stessa Terra, attraverso il monitoraggio satellitare. Una sorta di difesa planetaria impostata da più paesi con i propri enti spaziali in collaborazione, con le agenzie che si sono organizzate e stanno sperimentando missioni specifiche mirate a valutare la possibilità di intercettare gli asteroidi definiti pericolosi perché in possibile rotta di collisione con la Terra. L’idea per nulla fantascientifica è quella di programmare lanci di missili controllati contro corpi celesti per deviarne la traiettoria considerata a rischio di impatto con il nostro Pianeta.

La missione messa in discussione

La Nasa è dunque in prima linea per i programmi spaziali destinati a proteggere la Terra grazie al lancio di missili che possano deviare la traiettoria rischiosa di alcuni asteroidi considerati pericolosi per il nostro Pianeta. Una di queste missioni ha avuto come obbiettivo l’asteroide Dimorphos, contro il quale è stata lanciata la sonda Dart, con il compito di agire deviando la rotta del corpo celeste. Una sorta di test di deviazione asteroidale per misurare la capacità di cambiare il percorso di un oggetto spaziale, considerato a rischio collisione.

Dopo tale interessante esperimento un insegnante e i suoi studenti hanno deciso di studiare e monitorare il comportamento dell’asteroide in questione. I risultati dell’osservazione sono stati sorprendenti ed hanno certificato il restringimento progressivo dell’orbita del corpo celeste colpito dalla sonda terrestre. Nessuna deviazione di traiettoria dunque, ma un progressivo collasso dell’orbita dell’asteoroide dagli esiti incerti e assolutamente imprevedibili.

Il futuro delle missioni di deviazione asteroidale

La constatazione dell’effettivo fallimento della missione di deviazione asteroidale da parte degli scienziati su sollecitazione dei risultati rinvenuti dalla scuola superiore Thacher School in California, ha messo in serio dubbio la validità delle missioni di questo tipo, ponendo in discussione questa modalità difensiva del Pianeta. Gli studi dovranno proseguire per capire meglio le conseguenze di impatti simili sui corpi celesti che gravitano attorno alla Terra.

Altre missioni, infatti, seguiranno quella effettuata per il “bombardamento” di Dart su Dimorphus, proprio per acquisire tutte le informazioni relative al punto di impatto e alle sue implicazioni. L’Agenzia spaziale europea è pronta per la missione Hera, prevista per il 2024 preparata con l’obbiettivo di monitorare il cratere generato dalla collisione e raccogliere dati su le risultanti dell’impatto, misurando variazioni e alterazioni di orbita dell’asteroide.