Mobilità: car sharing rinnovato a Milano

car sharing rinnovato
È un car sharing rinnovato quello che presenta la città di Milano ai suoi abitanti, un sistema migliorato, allargato che conta 100 vetture e poco più di sessanta parcheggi, secondo la Atm (che lo gestisce dopo l’acquisizione nel 2009 di Car Sharing Italia di Legambiente) è la più grande flotta presente in Italia. “Guidami” questo è il nome del nuovo sistema per abbattere le emissioni di Co2.
L’obiettivo è quello di aumentare il numero delle utenze, abbattendo il fenomeno dell’inquinamento dell’aria nella città di Milano, attualmente una delle città più inquinate in tutta la penisola. Su cosa ha deciso di puntare l’Atm per rilanciare il car sharing? Essenzialmente su nuovi parcheggi distinguibili dal logo giallo, parcheggi in superficie e non più interrati, nuovi abbonamenti e tessera unica per macchina e metrò. Un sistema che prende molto spunto dal servizio di bike sharing targato BikeMi.
 
Maggiore visibilità quindi ed integrazione con gli altri mezzi di trasporto, è questo su cui si punta per combattere una delle cause dell’inquinamento che affliggono il nord Italia e cioè la circolazione delle auto. Si calcola che attraverso il car sharing, un auto condivisa sostituisce ben sei mezzi privati; un risparmio enorme in termini di emissioni ed inquinamento aria. Da ottobre partiranno i primi posteggi per il prelievo e il ritiro auto che si basano sul nuovo sistema, è stata prevista una mappa di 70 postazioni ma inizialmente ne verranno installate solo sei. Un sistema semplice con delle strisce che delimitano i parcheggi e una colonnina che identifica la postazione che in futuro, si immagina, potrà anche essere utilizzata per le prenotazioni.
 
Integrazione con gli altri mezzi di trasporto dicevamo e quindi ecco che i nuovi parcheggi sono stati individuati in prossimità delle fermate del metrò ed è già in cantiere una soluzione per consentire l’accesso alle Ztl. Un ottima iniziativa per lo sviluppo sostenibile di Milano che ultimamente nel campo della mobilità sostenibile non aveva fatto granché se non far innervosire gli automobilisti con l’Ecopass, il sistema che prevede una tassazione per le auto che vogliono entrare nel centro della città.