Maltempo in Italia, Clini: "Più metano per l'Italia con il rigassificatore di Gioia Tauro"

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Il maltempo in Italia non lascia tregua e con esso l’emergenza gas. Ma il ministro dell’Ambiente Clini ha annunciato che è stato concluso l’iter che dovrebbe far entrare in unzione il rigassificatore di Gioia Tauro. Quest’ultimo può essere considerato il grande d’Italia. Al momento è stato firmato l’ultimi decreto che riguarda proprio l’impianto in questione. Adesso Clini ha reso noto che in questo modo il nostro Paese potrà contare su una maggiore disponibilità di metano, che potrebbe essere utile proprio in queste occasioni di emergenza.

A cura di Gianluca Rini
Tutto il processo che avrebbe dovuto portare all’autorizzazione per l’entrata in vigore del rigassificatore è iniziato nel 2005 e l’ultimo passo in tal senso è stato rappresentato dal decreto interministeriale che vede impegnato il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dello sviluppo e delle Infrastrutture.
L’impianto di Gioia Tauro dovrebbe coprire più del 10% della domanda di gas prevista da parte dell’Italia. La capacità del rigassificatore di Gioia Tauro è pari a 12 miliardi di metri cubi. L’entrata in funzione della struttura è prevista per il 2014.
Il ministro Clini ha fatto presente che è stato firmato il decreto di valutazione di impatto ambientale del rigassifigatore, il quale adesso avrà il via libera.
Attualmente in Italia sono attivi due rigassificatori. Uno è quello offshore al largo di Rovigo, che ha una capacità di 8 miliardi di metri cubi l’anno, che corrispondono a circa il 10% del fabbisogno di gas a livello nazionale. L’altro è quello di Panigaglia, in provincia di La Spezia, per una capacità di 2 miliardi di metri cubi l’anno.
L’importanza delle energie rinnovabili
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Il maltempo in Italia ha determinato un’emergenza gas, che ha fatto molto riflettere sul futuro energetico del nostro Paese. La situazione sembra essere piuttosto sotto controllo, ma non è mancato l’intervento da parte di alcune associazioni, come Assosolare, Asso Energie Future, Azione Energia Solare e IFI. Queste associazioni hanno fatto notare che questa è l’occasione giusta perché l’Italia intraprenda un nuovo processo di rinnovamento del proprio sistema energetico, puntando essenzialmente sulle energie rinnovabili.
In questo modo si potrebbe evitare il verificarsi di situazioni di emergenza che rischiano di gettare il nostro Paese nel panico. D’altronde questo tipo di emergenza non è stata l’unica che l’Italia ha dovuto affrontare.
Se si scegliesse di utilizzare le fonti rinnovabili di energia, si potrebbe puntare su una soluzione migliore, sia per fronteggiare qualunque emergenza che per provvedere alla sostenibilità ambientale.
Ecco che cosa hanno detto le associazioni: “La mancanza di gas che periodicamente getta il Paese nel panico rende evidente quello che ripetiamo da anni; puntare sulle rinnovabili, oltre che un imperativo ambientale e un investimento economico e tecnologico, è per l’Italia una necessità strategica. Con più solare, eolico, idroelettrico e biomasse non saremo più in balia degli umori di questo o quel Paese o degli improvvisi cambiamenti meteo. Le famiglie non dovranno temere di vedersi tagliare il riscaldamento né le aziende dovranno mettere a bilancio i danni derivanti dai distacchi.”
L’obiettivo è quello di garantire la sicurezza energetica per il nostro Paese; un obiettivo raggiungibile solo mediante il ricorso all’energia pulita.
Si continua con l’importazione di gas
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A cura di Gianluca Rini
L’Autorità per l’energia si sta impegnando tantissimo per cercare di tenere sotto controllo la situazione relativa all’importazione di metano da altre fonti oltre a quella della Russia. Sono state riattivate le centrali ad olio combustibile che fino a questo momento erano considerate delle riserve. In pratica si cerca di evitare la crisi del gas che potrebbe arrivare dopo il rallentamento delle forniture provenienti proprio dalle fonti russe.
L’emergenza rimane, ma tutto al momento è sotto controllo. Lo dice il comitato che si riunisce in questi giorni presso il ministero dello Sviluppo. La situazione in effetti è molto critica dal momento che, oltre al rallentamento delle forniture dovuto alla condizione di maltempo che si sta verificando in tutta Europa, si è registrato un picco record nel consumo di gas nel nostro Paese.
Queste due condizioni ovviamente richiedono una fornitura di metano costante e allo stesso tempo delle misure per fronteggiare l’emergenza. Al momento tutto è tenuto sotto controllo, considerando comunque un consumo molto elevato. Basta pensare che nella giornata di ieri la richiesta è stata di 294,4 milioni di metri cubi, un valore che ha superato il record dell’anno scorso di 460 milioni di metri cubi.
Il metano arriva dalla Russia (ieri c’è stato un ammanco dell’11% rispetto alle richieste, un calo comunque minore rispetto al giorno precedente), ma anche dalla Svizzera (5,5 milioni di metri cubi nella giornata di ieri) e da altri Paesi del Nord dell’Europa, anche se in questo caso a caro prezzo. Sembra che anche la Tunisia si sia messa a disposizione per eventuali aiuti.
Un aiuto fondamentale arriva poi alle centrali elettriche che sono state attivate e che continueranno a farci risparmiare gas fino al 16. L’autorità per l’energia comunque afferma che “per massimizzare i quantitativi di gas importato dall’estero e l’utilizzo delle infrastrutture di trasporto e stoccaggio sono stati definiti nuovi criteri per la valorizzazione dei corrispettivi di sbilanciamento, riconoscendo i benefici per la sicurezza dei maggiori quantitativi resi disponibili“.
Quella del gas in Italia si configura ormai come una vera e propria emergenza, visto che le condizioni del clima continuano ad essere piuttosto critiche, mentre si registra un considerevole calo delle forniture da parte della Russia e da parte dei rigassificatori di Rovigo e Panigaglia. Il comitato di crisi ha garantito tutte le assicurazioni per le famiglie italiane, le quali saranno messe nelle condizioni di non arrivare ad affrontare grandi difficoltà. Ma c’è comunque chi dovrà sostenere delle conseguenze a questo proposito.
Tutele per le abitazioni e danni per le imprese
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Il problema infatti sarà soprattutto per le imprese, per le quali è scattato il contenimento delle forniture di gas, visto che i contratti con le aziende prevedono proprio la possibilità di interrompere le forniture stesse.
Il comitato ha anche deciso di dare il via all’attivazione delle centrali elettriche a olio combustibile. Fanno seguito anche le richieste delle associazioni ambientaliste, fra i quali in particolare Legambiente fa notare che non si tratta di un’emergenza nuova e che, per risolvere questo tipo di situazioni, occorre portare avanti la linea del ricorso alle energie rinnovabili.
Fra richieste e disponibilità ieri il saldo è stato negativo, per una quantità pari a 18 milioni di metri cubi, mentre nei giorni scorsi si era registrato un saldo negativo di 30 milioni di metri cubi. Le previsioni non lasciano sperare niente di buono, anche perché il freddo e il maltempo dovrebbero interessare nei prossimi giorni anche la Russia.
Proprio per questo si impone la necessità di tutelare le abitazioni, mentre le aziende dovranno sostenere il carico di una situazione difficile.
Il monitoraggio della situazione
Il freddo polare di questi giorni in Italia e gli elevati consumi di gas rischiano di provocare un vero e proprio allarme per ciò che riguarda l’approvvigionamento di gas. La situazione è tenuta sotto controllo, anche perché dalla Russia della Francia sono diminuite le importazioni di gas. E mentre il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera assicura che tutto è sottoposto ad un accurato monitoraggio, in ogni caso non si fermano le preoccupazioni. C’è infatti chi pensa ad un aggravamento della situazione, la quale rischia veramente di diventare piuttosto critica.
Una situazione aggravata dal maltempo
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Tra l’altro il tutto è aggravato dal fatto che il rigassificatore di Rovigo, che si trova al largo delle coste venete, non funziona a causa delle condizioni del mare non praticabili. Maltempo e mare grosso stanno facendo la loro parte, perché, fino a quando le condizioni del tempo non miglioreranno, non è possibile garantire l’ormeggio di nessuna nave.
Proprio per questo per riprendere le consuete attività, che garantiranno un maggiore apporto di volume di gas, si deve aspettare che il tempo si decida a migliorare, altrimenti verranno meno quelle condizioni di sicurezza, che non possono essere trascurate.
I problemi per le imprese
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La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha dichiarato: “Sono preoccupata. La situazione rischia di diventare critica. Giovedì ci potrebbe essere la decisione di interrompere le aziende e su questo noi richiamiamo l’attenzione, perché le imprese hanno già subito gli scioperi dei Tir e in alcune aree del Paese l’impossibilità di spedire la merce per problemi di maltempo. Se a questo si dovesse aggiungere anche questo, il rischio è di creare una forte penalizzazione per le imprese.
L’intervento dell’Europa
Dal canto proprio la Commissione Europea è pronta ad intervenire con degli aiuti, se ci dovesse esserne la necessità, ma è importante che la situazione dell’emergenza gas venga valutata in maniera attenta.
Il record del consumo di gas
Il maltempo in Italia si fa sentire sempre di più e con esso anche il freddo, per difendersi dal quale diventa essenziale il consumo di gas. Bisogna però fare attenzione, perché, come è stato reso noto dal Ministero dello Sviluppo, in Italia il consumo di gas ha raggiunto un record eccezionale. Si tratta di 440 milioni di metri cubi, un livello mai raggiunto in passato. Proprio per questo il governo sta monitorando la situazione, per attivare eventuali misure contro il picco, che potrebbe portare anche ad un livello elevato di inquinamento.
Ricordiamoci infatti che i nostri consumi, anche per riparaci dal freddo, possono avere una grande incidenza in termini di inquinamento ambientale.
Una nota del Ministero fa sapere: “Il comitato per il monitoraggio e l’emergenza gas del Ministero dello Sviluppo Economico sta monitorando costantemente lo stato degli approvvigionamenti del nostro Paese, alla luce del perdurare dell’eccezionale ondata di freddo che sta attraversando l’Europa e che nei prossimi giorni potrebbe portare i consumi italiani, secondo le previsioni, a massimi storici mai raggiunti in precedenza (intorno ai 440 milioni di metri cubi al giorno).”
Le misure per gli approvvigionamenti
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Sono già state aumentate le importazioni da Nord Europa e Nord Africa e si sta valutando l’ipotesi di provvedere ad altre misure, che dovrebbero garantire gli adeguati approvvigionamenti in ambito domestico.
Scaroni dell’Eni ha assicurato a tal proposito: “Abbiamo reagito a questa emergenza aumentando le importazioni dall’Algeria e dal Nord Europa attraverso la Svizzera, quindi non avremo problemi fino a mercoledì, nel senso che ci attendiamo un’altra ondata di freddo in Russia e non sappiamo quali comportamenti seguirà Gazprom giovedì e venerdì.
L’importanza dei consumi nel quotidiano
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Tenere sotto controllo la situazione è importante, anche per evitare conseguenze in termini di sostenibilità ambientale.

Spesso i nostri consumi possono essere insostenibili per la Terra e non ce ne rendiamo conto nel nostro quotidiano, quando accendiamo o aumentiamo la temperatura dei riscaldamenti domestici per fronteggiare il freddo.
Prenderne consapevolezza significa mirare alla costruzione di un mondo più vivibile.