Geranio e il pericolo del sole: come non farlo bruciare dopo averlo innaffiato

In qualità di pianta da esterno, la fioritura del geranio spicca sotto la costante esposizione al sole. Ma è anche vero che il troppo caldo può provocare dei danni alla pianta: tutti i modi per evitare che bruci.

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Tutto sul geranio: come innaffiarlo in estate (Canva) – Ecoo.it

Definita come pianta da balcone e dunque da coltivare all’esterno, il geranio in estate necessita di abbondante acqua per mantenere sempre rigogliose le sue foglie e i suoi fuori. Il suo terreno deve essere sempre mantenuto umido, infatti la costante innaffiatura permette di tenerlo sempre vivo e al massimo della sua fioritura. Ma, per quanto il geranio ami il sole, il troppo caldo può danneggiare gravemente la pianta.

Per lo stesso motivo il geranio necessita anche di un costante nutrimento, che può determinare la prosperità della pianta. In estate però, soprattutto negli ultimi anni in cui le temperature sono in costante aumento e i raggi del sole arrivano a riscaldare con più forza e calore, bisogna fare particolare attenzione a come prendersi cura del geranio. Di seguito, alcuni accorgimenti per non farlo bruciare al sole.

Monitora e ripara: la cura per il geranio

Solitamente per chi possiede delle piante monitorare è la parola d’ordine. Assicurarsi che siano in piena crescita e che non ci siano danneggiamenti per la vita delle sue foglie e dei suoi fiori è il compito fondamentale per chi ne detiene la cura. Ma nel caso del geranio, dando per scontato che è una pianta che ama il sole, non bisogna abbassare la guardia.

Nei periodi estivi di particolare innalzamento delle temperature e di conseguente calore, bisogna fare più attenzione a monitorare costantemente il geranio per essere sicuri che la pianta non riporti segni di stress. Il troppo sole o la mancanza di acqua possono essere deleteri per il geranio, per questo tutelare l’equilibrio di entrambi i fenomeni può essere d’aiuto alla causa.

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Troppo sole: monitorare e riparare il geranio è la cura (Canva) – Ecoo.it

Se infatti notiamo che le foglie riportano segni di secchezza, così come possono avere un colore diverso dal solito, allora è sintomo della sofferenza del geranio. A ciò si può porre rimedio innaffiando la pianta, ma a determinare questo fenomeno è anche l’esposizione al sole. Per quanto il geranio debba essere sempre esposto ai diretti raggi solari, in questi casi di caldo eccessivo è bene controllare lo stato della pianta.

Si può rimediare con uno spostamento temporaneo del geranio verso la parte più in ombra del balcone o del terrazzo, almeno nelle ore centrali e più calde del giorno. Allo stesso modo può essere anche posto sotto le tende da sole, facendo sempre attenzione alla giusta idratazione della pianta.

Come innaffiare il geranio in caso di troppo caldo

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I modi migliori per innaffiare il geranio quando fa troppo caldo (Canva) – Ecoo.it

Il metodo, però, più efficace per assicurarsi che il geranio non bruci sotti i raggi del sole è il modo in cui ci dedichiamo al suo innaffiamento. In questo caso, è meglio evitare di dargli dell’acqua nelle ore più calde, proprio per escludere che il sole non possa asciugare il geranio troppo in fretta. Il momento migliore per innaffiare questa pianta potrebbe dunque essere nelle prime ore del mattino, o anche nel tardo pomeriggio, quando l’intensità del sole è meno forte e le temperature più basse.

Per quanto riguarda invece la parte più tecnica del suo innaffiamento, bisogna fare attenzione a bagnare bene il terreno alla base del geranio e non troppo i fiori o le foglie. Questo perché altrimenti i raggi del sole saranno attirati dall’eccesso di gocce, con la conseguente bruciatura della pianta. Per questo, quando ci dedichiamo all’innaffiamento è preferibile spostare le foglie con le mani.

Infine durante l’innaffiamento una regola d’oro per evitare che la pianta si danneggi è non fare uso di acqua troppo fredda altrimenti può provocare uno shock termico. Ciò soprattutto nei casi in cui, appunto, i raggi solari potrebbero essere troppo forti. Meglio preferire l’acqua a temperatura ambiente, in modo da dare un equilibrio termico.