“L’era dell’ebollizione globale”: le parole dell’ONU

Il segretario generale Guterres ha parlato di “era dell’ebollizione globale” e questo deve spaventare, sta succedendo qualcosa di tragico per il pianeta.

Siamo ufficialmente nell’era dell’ebollizione globale, e questa cosa deve suonare proprio come intende essere, ovvero come un qualcosa di estremamente preoccupante. L’allarme lo ha lanciato l’ONU per bocca del suo segretario generale, Antonio Guterres. A margine di un evento che ha avuto luogo a New York, lo stesso Guterres ha definito assai inquietante la situazione attuale che è contraddistinta da un aumento generale delle temperature a tutte le latitudini del pianeta.

Era dell'ebollizione globale, allarme dell'ONU
Gli effetti del surriscaldamento globale (Foto da Canva) – Ecoo.it

Anche ai due Poli ormai ci sono delle medie stagionali più elevate che in passato, persino quando è inverno. E la stessa cosa capita pure ad altitudini elevate, dove i ghiacciai sono sempre stati perenni ma che in alcune circostanze sono addirittura spariti. Questa era dell’ebollizione globale porterà in dote il triste primato di anno più caldo di sempre. Il 2023 in corso in tal senso ha già battuto ampiamente il precedente 2022, e ci sono tutti gli elementi per pensare che il 2024 possa fare lo stesso a sua volta con l’anno in corso.

L’era dell’ebollizione globale, l’emisfero Nord sta letteralmente cuocendo

Era dell'ebollizione globale, allarme dell'ONU
Una manifestazione in favore del pianeta (Foto da Canva) – Ecoo.it

L’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite appare assai spaventata da quelle che saranno le conseguenze di tutto ciò già nell’immediato futuro. La vita di tutti noi scorre tranquilla anche se fa più caldo ogni volta. Le estati si susseguono con la colonnina di mercurio che raggiunge ogni anno dei picchi sempre più elevati. Fa sempre più caldo, le stagioni hanno ormai subito uno spostamento od una contrazione. Se ricordate bene, l’inverno tra 2022 e 2023 è stato relativamente breve. Ha fatto freddo per meno tempo ma con una intensità molto accentuata.

E questo fenomeno ha anche contraddistinto le precipitazioni estive – decisamente fuori stagione – delle ultime settimane, con rovesci temporaleschi brevissimi ma al tempo stesso violentissimi. E tali da fare addirittura delle vittime con alluvioni ed allagamenti. Orami sarà questo il trend al quale ci dovremo abituare. Il surriscaldamento globale è la causa di tutto questo, ma di politiche improntate nella direzione di una qualche possibile soluzione non ce ne sono. Soltanto l’Unione Europea sembra muoversi in tal senso, seguita parzialmente dagli Stati Uniti. Il resto del mondo non sembra interessarsi del problema.

Il problema non è ancora percepito con la dovuta gravità

Era dell'ebollizione globale, allarme dell'ONU
Inquinamento massiccio da alcuni impianti industriali (Foto da Canva) – Ecoo.it

E per Guterres ci vorrebbe una “mini era glaciale” di qualche settimana per riuscire a porre rimedio alle elevatissime temperature che stanno flagellando l’emisfero nord della Terra, dove attualmente è estate (in quello Sud è invece inverno per via della inclinazione dell’asse terrestre, n.d.r.). Affermazioni che rendono bene l’idea di come la situazione attuale sia diventata ormai disastrosa. In certe zone si è arrivati addirittura ai 50°, e l’Italia li ha sfiorati con i 48° registrati in alcune località della Sardegna. Ma è incredibile come alcuni pensino che il surriscaldamento globale sia solo una invenzione, una sorta di complotto, e quanta disinformazione ci sia in merito.

Sono necessarie delle politiche adeguate, improntate verso l’abbandono il prima possibile della combustione fossile. Carbone, petrolio e carburanti devono cedere il passo all’energia ricavata dalle fonti rinnovabili e dell’idrogeno, secondo l’onorevole Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra e di Europa Verde. Ed è necessario che venano inseriti degli incentivi tali da rendere questa transizione il più rapida e leggera possibile, anche se gli interessi purtroppo trovano sempre la strada per rallentare delle politiche urgenti come questa. Gli esperti hanno lanciato un ultimatum: il 2028 è l’ultimo anno disponibile per rimediare a questo disastro.