Enel ha avviato la prima centrale elettrica italiana strutturata in maniera tale da consentire l’assorbimento delle emissioni di diossido di carbonio, e il loro immagazzinamento all’interno di un dispositivo sotterraneo. La tecnologia, che potrebbe trovare applicazione anche in altre centrali, permetterà a Enel di migliorare il proprio contributo in termini di minor impatto ambientale.
Il progetto ecosostenibile di Enel è inoltre il frutto dell’aggiudicazione di un finanziamento comunitario da 100 milioni di euro, parte dei quali sono infatti serviti a realizzare questa struttura di “cattura” delle emissioni di co2, nell’unità che sorge nell’area di Brindisi.
Stando a quanto desumibile, l’impianto di Brindisi (per il quale sono stati spesi 20 milioni di euro) dovrebbe fungere da test per la realizzazione di un’unità ben più ampia, a Porto Tolle, in grado di catturare fino a un milione di tonnellate metriche di gas.
Nell’impianto di Porto Tolle Enel sta investendo circa 2,5 miliardi di euro, al fine di garantire una potenza energetica di circa 2 mila megawatt.
Gli edifici abitativi sono soggetti alla formazione di muffa, un fenomeno assai frequente che si…
Una delle principali problematiche che inducono le donne ad avere un fastidio alle zone intime…
Spesso gli insetti diventano protagonisti dei nostri sogni o dei nostri incubi: tra questi ci…