Emergenza rifiuti a Napoli: ecco i dati che collegano la spazzatura ai tumori maligni

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La questione dello smaltimento dei rifiuti di Napoli sembrava risolta con il trasporto in Olanda, nonostante la Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo avesse condannato l’Italia per la pessima gestione dei rifiuti. Ora un altro problema viene a galla. Qualcuno lo sapeva già da tempo, molti hanno tentato di non farlo emergere. Riguarda il nesso (forte e presente) tra l’aumento di tumori maligni e la terribile situazione dei rifiuti che per mesi (per anni) ha imperversato lungo le strade campane. L’Istituto Superiore di Sanità, in particolare, segnala dati anomali rispetto a quanto sarebbe negli standard relativamente a tumore al polmone, al fegato e allo stomaco, ai reni e alla vescica. Non sono illazioni, nessun allarmismo: i dati sono recenti, comprovati e certificati da medici competenti.

Ma come ci siamo arrivati fino a qui? Un excursus, almeno su quanto avvenuto più recentemente, però, è d’obbligo. Dopo le minacce dell’Unione Europea, le pressioni per risolvere la questione rifiuti, la spazzatura bruciata nelle strade e l’attenzione mediatica alle stelle, è arrivato l’accordo di De Magistris con l’Olanda per risolvere l’emergenza rifiuti e tutto sembrava apposto.
Ecco qui un estratto delle sue dichiarazioni:
Per fine gennaio ci sarà un viaggio a settimana che porterà tra le 4mila e le 5mila tonnellate. I costi sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli per il trasporto nelle altre regioni italiane.

L’ottimismo che poteva essere imputato alla risoluzione dell’emergenza cozza tremendamente con le notizie che ci arrivano. Il problema non è più (o non è solo) lo smaltimento della spazzatura, quando il grave stato di salute della popolazione locale. Anche se la corte dei diritti dell’Uomo non ha espressamente riconosciuto questo danno, il problema resta. E per molti è reale, quotidiano. Noi crediamo sia arrivato il momento di renderlo di dominio pubblico, perché in questo modo non si fa del male solo al Pianeta Terra, ma anche (e i dati ne danno conferma) a noi stessi, alla nostra vita.