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Come scegliere il pellet: una guida per tutte le esigenze

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Come scegliere il pellet? Per essere sicuri di comprare il combustibile giusto, bisogna tenere in considerazione tanti fattori. Non dobbiamo scegliere il primo prodotto che ci viene tra le mani, altrimenti non possiamo fare una scelta di qualità. E’ importante tenere in considerazione ciò che c’è scritto sull’etichetta, ma anche sapere quali sono le norme sulle caratteristiche del materiale.

Come scegliere il pellet migliore: l’etichetta
etichetta pellet
Sull’etichetta delle confezioni dovrebbero essere riportati due valori molto importanti, che identificano i tipi di pellet. Il primo di essi è il potere calorifico, l’energia termica che una quantità di quel particolare materiale riesce a fornire. I valori possono essere compresi tra 4,5 e 5,5 kWh/kg: più alti sono, più avremo la certezza di aver fatto una scelta vantaggiosa. Un altro indicatore da non dimenticare è rappresentato dal residuo di cenere, per capire quanto il combustibile sporcherà la stufa. Gli esperti consigliano un valore minore dell’1%. Il pellet migliore è quello del faggio puro, al secondo posto possiamo collocare quello ricavato dall’abete, che sporca un po’ la stufa, perché è tratto da una pianta resinosa. Poi ci sono le latifoglie e il misto. Il pellet con le biomasse, come, ad esempio, la segatura di legno mescolata agli scarti di mais, è consigliato soltanto per le grandi caldaie. Sulla confezione ci deve essere un marchio di certificazione, che può essere ENplus o Pellet Gold, in più il tutto deve essere corredato da un numero di identificazione. Altre informazioni essenziali che devono essere indicate sull’etichetta, oltre al costo, sono: i riferimenti per contattare il produttore, il peso, l’origine della materia prima e la dicitura “pellet in legno”, accanto alla quale dovrebbe essere riportata la classe di qualità. Molto spesso sulle confezioni ritroviamo anche una scheda con le caratteristiche fisiche e chimiche del materiale.
Le classi di qualità

Le norme europee che definiscono le caratteristiche del pellet sono state pubblicate nel 2011. E’ la UNI EN 14961-2. Secondo questa legge, il pellet può essere distinto in tre classi di qualità. La A1 è il livello più elevato: a questa classe corrisponde un contenuto di ceneri massimo dello 0,7%. Per la A2 il contenuto di ceneri non può superare l’1,5%, mentre per la B il massimo è del 3,6%. Rientra in quest’ultima categoria un combustibile di qualità inferiore, che generalmente viene destinato ad impianti di uso commerciale ed industriale. Solo tenendo in considerazione questi aspetti possiamo ottenere il miglior pellet in commercio.
I sistemi di certificazione

Basandosi sulle leggi volute dall’Europa, sono stati predisposti dei sistemi di certificazione di qualità. I più importanti sono due: ENplus e Pellet Gold. Il primo prende in esame tutta la catena di produzione, fino ad arrivare alla consegna al consumatore. Vengono considerate con particolare attenzione la tracciabilità e la trasparenza della filiera, attraverso la predisposizione di una documentazione accurata. Pellet Gold, oltre a dedicarsi anch’esso al controllo della filiera, si impegna anche nell’analisi del contenuto, per riscontrare eventuali tracce di formaldeide e di radioattività.
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Foto di: Christian Schnettelker, Alternative Heat, Marcus Kauffman.

Gianluca Rini

Gianluca Rini è stato collaboratore di Ecoo dal 2010 al 2019, occupandosi di alimentazione sana, riciclo creativo ed ecologia.

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