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Cambio stagione, quest’anno provalo a fare così: ti sorprenderai

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Ci sono dei suggerimenti molto utili da tenere a mente per quanto riguarda il cambio di stagione. Con organizzazione al top e senza stress

Vestiti alla rinfusa durante un cambio
Vestiti alla rinfusa durante un cambio (Foto Canva)

Il cambio stagione arriva, prima o poi. È vero ormai che anche a novembre inoltrato finisce che in certe zone continua ancora a fare caldo come non capitava qualche decennio fa, ma comunque dal giorno alla notte le escursioni termiche sono marcate. Magari fa caldo verso mezzogiorno, al punto da dovere indossare delle maglie a maniche corte, per poi fare ricorso ad un abbigliamento decisamente non estivo una volta arrivati in prossimità del tramonto. Certo è che poi questa alternanza caldo-freddo (o freddo-caldo quando siamo in primavera, n.d.r.) finisce.

Ed in quel caso occorre procedere con un cambio di stagione ordinato e preciso. Una cosa che però non sempre avviene, un po’ perché la cosa non viene fatta con le dovute motivazioni ed un po’ perché potrebbe succedere di pagare lo scotto di un precedente cambio di stagione effettuato non con la dovuta dedizione. Per evitare qualsiasi lungaggine e scocciatura allora teniamo bene a mentre tre semplici regole che sapranno darci una grossa mano, garantendoci efficacia ed organizzazione.

Cambio di stagione, come farlo senza stress e senza stanchezza

Una donna impegnata a riorganizzare l’armadio (Foto Canva)

Ogni vestito rimosso va stirato e piegato come si deve, riponendolo in base a dei criteri ben specifici. Così sapremo sempre dove recuperare cosa, quando giungerà il momento. Abiti per la casa nel day time, pigiami, vestiti da indossare quando usciamo, abiti eleganti per le grandi occasioni e così via, andrebbero sempre tenuti separati gli uni dagli altri. E messi in appositi teli o contenitori a chiusura stagna, che impediscano l’entrata di aria. Così risparmieremo anche spazio, nel caso delle famose buste con tanto di tappo dedicato al filtraggio dell’aria stessa.

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Oppure possiamo catalogare anche più sommariamente il tutto immagazzinando i nostri indumenti in base alla tipologia. Camice, pantaloni, gonne e così via. Questo principio è ottimo da applicare per quando dovremo sistemare i vestiti che poi indosseremo da qui ai prossimi mesi. Avremo rapidamente a portata di maglia quello che vorremo o dovremo indossare, perché sapremo dove trovarlo. E per finire, si consiglia di piegare i vestiti anziché appenderli. Ad essere appesi dovrebbero essere solo i capi più ingombranti e voluminosi, come giacche, cappotti e simili.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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