Cambiamento climatico e dimensioni del cervello: la nuova sconvolgente scoperta

Esisterebbe un collegamento tra il cambiamento climatico e le dimensioni del cervello umano: gli studi in merito che confermano la tesi.

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Sole (Foto da Canva) – Ecoo.it

Un recente studio ha confermato alcune analisi condotte qualche tempo fa che avevano analizzato la correlazione tra il cambiamento climatico e le dimensioni del cervello umano. Da queste era emerso che i giovani avevano un quoziente intellettivo più basso rispetto a quello dei loro genitori in controtendenza a quanto accadeva anni prima.

Ma cosa era cambiato? Prima l’intelligenza con il passare delle generazioni cresceva, una circostanza che prese il nome di “effetto Flynn”, ma da tempo avviene quello che è stato ribattezzato come “effetto Flynn inverso”. Gli scienziati pensano che tutto ciò sarebbe da attribuire all’inquinamento ambientale, ma non solo. Anche agli stili di vita diversi, basti pensare ai più piccoli che preferiscono passare il loro tempo scorrendo le dita su un cellulare piuttosto che a leggere un libro.

Clima e dimensioni del cervello: scienziati mostrano la correlazione

Il Museo di Storia Naturale di Los Angeles ha confermato studi precedenti che avevano sottolineato come il cambiamento climatico stia influendo sull’intelligenza umana. Gli esperti hanno evidenziato che le mutazioni del clima, difatti, sono complici dell’evoluzione delle misure del cervello, ma anche di quelle che sono le capacità cognitive.

Cervello cambiamento climatico studio
Cervello umano (Foto da Canva) – Ecoo.it

L’analisi, pubblicata sulla rivista Brain, Behavior and Evolution, ha evidenziato come il surriscaldamento del Pianeta causi una riduzione della massa cerebrale, viceversa, il freddo contribuirebbe ad aumentare le dimensioni.

Lo studio precedente

Cervello dimensioni clima correlazione
Cambiamento climatico (Foto da Canva) – Ecoo.it

Lo studio ha preso spunto anche da una precedente ricerca in cui erano state analizzate le dimensioni del cervello di centinaia di Homo Sapiens facendo emergere che la grandezza nel corso di 50mila anni era cambiata notevolmente.

Gli autori, in un primo momento, hanno diviso il campione in quattro gruppi, in base a quando erano vissuti e successivamente sono stati messi a confronto con diversi record climatici. Per accendere i riflettori su due momenti cruciali, ovvero prima e dopo l’ultimo massimo glaciale, gli studiosi si sono fermati agli ultimi 50.000 anni.

Il massimo glaciale, difatti, avrebbe registrato temperature medie più basse e, dunque, fredde fino alla fine del tardo Pleistocene. L’Olocene, invece ha registrato temperature più alte. È venuto fuori che le dimensioni del cervello dell’uomo sono cambiate e lo fanno in base al clima: si è registrato un calo di circa del 10,7%.