Biologico: nel Lazio le aziende del settore sono raddoppiate

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Il biologico sta diventando sempre più una realtà consolidata nel Lazio. A dimostrarlo è il boom di aziende del settore, che nel giro di appena sei anni sono raddoppiate: da 1500 unità a quasi 3mila. Notevole, vero? Questa tendenza evidenzia come l’agricoltura laziale creda nel sistema biologico, ma soprattutto come gli acquirenti facciano maggiore attenzione a ciò che inseriscono nei piatti a tavola (del resto, l’offerta si adegua alla domanda). Vediamo nel dettaglio la distribuzione di queste imprese ecosostenibili.

A fare da capofila è la provincia di Viterbo, con 1240 aziende agricole ad impronta bio, seguita dalla provincia di Rieti con 713, la provincia di Roma con 516, la provincia di Latina con 325 e, infine, la provincia di Frosinone con 137 imprese. Complice di questo incremento è anche l’adeguamento dei prezzi: un tempo mangiare biologico era una procedura di nicchia, di chi “se lo poteva permettere”. Ora per mangiare sano non occorre più avere il portafogli a fisarmonica!
 
Angela Birindelli, Assessore regionale alle politiche agricole, evidenzia come “I consumatori sono sempre più esigenti rispetto ai prodotti alimentari biologici, più attenti all’etica, alla tracciabilità, alla sostenibilità e alla responsabilità sociale delle imprese. La tendenza verso i cibi salubri appare un fenomeno molto diffuso nel Lazio. Un modello che mira a favorire la scelta di prodotti naturali, diffondendo il valore di un’alimentazione consapevole e di un consumo legato al rispetto della salute e dell’ambiente. Un’agricoltura libera da organismi geneticamente modificati, multifunzionale, e responsabile, capace di rinnovarsi e creare sviluppo. Il comparto biologico ha grandi capacità produttive in tutte le nostre province, con un picco nel viterbese dove si concentra oltre il 45% dell’intera produzione bio regionale. Il nostro obiettivo (…) è avviare iniziative volte a favorire la commercializzazione dei prodotti biologici laziali sia attraverso la vendita diretta sia attraverso i canali della distribuzione organizzata“.