Australia, i cavalli sono troppi: in 16mila verranno uccisi da cecchini su elicotteri

Cavalli uccisi in Australia da qui a breve: una vera mattanza stabilita dal governo. Quali sono i motivi di questa decisione appoggiata dagli esperti

Cavalli al trotto
Cavalli che corrono nell’erba (Ecoo.it)

Fa indignare gli animalisti e non solo la decisione che arriva dall’Australia e che coinvolge ben 16mila cavalli. Sarà queto il numero di esemplari che verranno uccisi da parte di veri e propri cecchini che si apposteranno sugli elicotteri.

Lo ha stabilito il governo del Nuovo Galles del Sud (NSW) con il sì definito arrivato da pochi giorni da parte del ministro dell’Ambiente del Nuovo Galles del Sud, Penny Sharpe. Sarà una vera e propria mattanza quella che sarà realizzata nei confronti degli equini, tra l’altro con un metodo alquanto controverso. Ma perché tutto questo?

Australia, cavalli uccisi: il motivo

Cavalli in natura
Cavalli al trotto (Ecoo.it)

I cavalli in Australia e precisamente nel Parco Nazionale di Kosciuszko, sono troppi e per questo il governo ha deciso di abbatterli dal cielo attraverso dei cecchini che saranno appostati sugli elicotteri. Una tecnica cruenta ma già adottata in passato, nel 2000, con la quale sono stati uccisi in soli 3 giorni, 600 esemplari. All’epoca le polemiche e le critiche furono serrate e l’azione fu sospesa.

Oggi, invece, è stata di nuovo proposta, per ridurre la popolazione dei “brumbies”, i cavalli selvatici derivati da quelli domestici importati nella Terra dei Canguri dai coloni europei nel XVIII secolo. L’obiettivo è arrivare, entro il 30 giugno del 2027, ad avere solo 3mila esemplari. Attualmente, dopo il censimento avvenuto lo scorso anno, i cavalli sono circa 19mila e dunque saranno almeno 16mila quelli che dovranno essere abbattuti dai cecchini. I brumbies hanno un tasso di crescita annuale altissimo che va dal 15 al 18% e dunque i numeri della mattanza potrebbero aumentare decisamente nel giro di poco tempo.

I cavalli invasivi per il Parco Nazionale di Kosciuszko

Ma perché questa scelta così cruenta da parte del governo? Si tratta di una decisione presa non a cuor leggero ma necessaria, fatta per preservare il territorio del Nuovo Galles del Sud. I cavalli, infatti, in questo territorio sono una specie aliena e invasiva e per questo rappresentano una vera minaccia per il Parco Nazionale di Kosciuszko.

A rischio, infatti, sono sia la flora che la fauna del posto che soffrono già le intrusioni di altre specie aliene che stanno colonizzando l’ambiente. In pericolo sono soprattutto le specie autoctone delle Alpi australiane che soffrono l’azione dei cavalli: dal calpestio continuo al pascolo, passando per la contaminazione delle pozze d’acqua e dalla distruzione delle tane che queste specie provocano. La loro presenza sta alterando in modo sensibile l’ambiente. Sono almeno 25 le specie di flora danneggiate e 14 quelle della fauna tra cui la rana corroboree, il ratto dai denti larghi e le già rare orchidee alpine.

Gli esperti parlano infatti di ecosistemi “calpestati per troppo tempo” e per questo motivo, dicono che, anche se l’uccisione è cruenta, resta al momento l’unica soluzione possibile per eradicare del tutto questi esemplari dal territorio. Ecco perché va attuata un’azione massiccia e sistematica quanto prima.