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Alternative alla lana: l’inverno cruelty free [FOTO]

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[galleria id=”2299″]Come si può vivere un inverno caldo, optando per un’ alternativa alla lana completamente cruelty free? Qualcuno a questo punto potrebbe chiedersi: cosa c’è di male nell’ usare lana, o come mai non indossare lana è una scelta etica, quindi senza sofferenza animale?

Sicuramente molti di voi avranno sentito parlare della pregiatissima lana merino, o merinos, che per il 50% proviene dall’Australia, uno dei principali esportatori di lana al mondo. Qui le pecore merinos, apprezzate per il loro vello, vengono sottoposte ad una pratica, detta “mulesing”, per non parlare dei metodi di allevamento, di come viene effettuata la tosatura e del numero davvero eccessivo di pecore ammassate l’una sull’altra.
Perchè non indossare la lana?
La pelle delle pecore merino è vistosamente grinzosa, tanto che durante l’estate tra le pieghe della pelle, trovano rifugio larve e mosche, e gli allevatori per risolvere il problema adottano il mulesing! Questa procedura consiste nel bloccare l’animale con delle barre di metallo e tagliare lembi di carne viva dall’area perianale, inclusa la coda, lasciando così la carne viva e sanguinante. In questo modo, la pelle grinzosa si distende sul corpo e si evita che la pecora sporchi il suo vello con gli escrementi o che le mosche depositino le loro uova tra la lana. Il tutto si svolge senza alcun tipo di anestetico e con l’uso di cesoie da giardinaggio, sebbene esistano dei metodi di controllo ben più miti.
È evidente che alcuni animali non riescano a sopportare tali torture e muoiano a causa di infezioni, ma nel contesto dei grandi numeri è ininfluente, in quanto questo trattamento risulta comunque più economico per l’industria in questione.
Per quanto riguarda la tosatura, spesso viene effettuata da personale pagato in base al quantitativo di lana tosata ed è per questo motivo che cercano di essere il più veloci possibili, senza occuparsi eccessivamente delle ferite che le pecore riportano. Ma non è tutto! Gli allevamenti hanno un numero talmente tanto alto di animali che ogni anno milioni di esemplari muoiono schiacciati dalle altre pecore, soprattutto a pochi giorni dalla nascita.
No alla lana: le alternative cruelty free.
La lana può essere sostituita da tessuti ugualmente caldi, come il pile per esempio, mentre per quanto riguarda pigiami o tutine per neonati, un’ottima alternativa è il cotone invernale, nella cui trama si trovano microscopiche camere d’aria che isolano perfettamente dal freddo. Oltre ai materiali citati ve ne sono numerosi altri senza crudeltà, vegetali o sintetici, come per es: cotone, viscosa, acrilico, canapa, alcantara, fustagno, gore-tex, nylon, poliestere, thinsulate, polarguard, fiberfill, cordura, velluto, vin tech, hi tech e così via.
Il pile e la ciniglia sono venduti anche in gomitoli, per confezionarsi da soli bellissimi e caldi maglioni per l’inverno, inoltre il pile viene prodotto in tantissimi casi per il 100% da materiale plastico riciclato, molto fine, che riscalda fino a 3 volte più della lana, leggero e resistente.

Antonella Navilio

Antonella Navilio è stata collaboratrice di Ecoo dal 2014 al 2015, occupandosi principalmente di creazioni fai da te, rimedi naturali e benessere.

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