Acqua in bottiglia: vietata all'Università di Canberra

L’acqua in bottiglia è stata vietata all’Università di Canberra. Un’iniziativa molto interessante, che mira essenzialmente alla messa in atto di una sostenibilità ambientale di tutto rispetto. Al posto delle bottiglie d’acqua saranno a disposizione dei distributori automatici di acqua da versare in contenitori che si comprano a parte. I vantaggi sono due: oltre a poter garantire un impatto ambientale ridotto, il nuovo sistema riesce a fare in modo che l’acqua abbia dei prezzi più bassi rispetto a quella in bottiglia. Ottime prospettive quindi per la salvaguardia dell’ambiente.

Tutto il progetto nasce da una campagna di sensibilizzazione ambientale portata avanti dagli studenti e dall’azione diretta del gruppo ambientalista “Do Something!”. L’obiettivo è riuscire a contribuire in maniera concreta alla riduzione dei danni ambientali determinati dalla plastica e in particolare di quelli provocati dal processo di produzione della plastica, che finisce con l’immettere nell’atmosfera ingenti quantità di emissioni di anidride carbonica.
 
Il problema d’altronde non può essere sottovalutato, se pensiamo al fatto che l’inquinamento e le emissioni nocive saranno in crescita dal 2012. Si calcola che vengono utilizzati oltre 105 milioni di litri di petrolio, che determinano la formazione di grandi quantità di gas serra e rendono più critica la questione dell’inquinamento dell’aria.
 
Si spera che in futuro si possa giungere alla produzione di plastica senza petrolio per rimediare all’inquinamento ambientale. Intanto portiamo avanti comportamenti ecocompatibili, nell’ambito dei quali la messa al bando dell’acqua in bottiglia appare portatrice di buone prospettive in termini di sostenibilità ambientale.