Acqua frizzante o naturale, quale la migliore? Dipende da chi la beve

C’è chi ama l’acqua frizzante e chi la preferisce liscia per paura che la prima possa gonfiare o far male alla salute: ma la verità è un’altra.

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(Foto da Pexels) – Ecoo.it

Bere acqua fa sempre bene: che si tratti di acqua liscia o acqua frizzante poco importa. Molto spesso si sente dire che l’acqua frizzante sarebbe dannosa per la salute, poiché crea gonfiore, problemi alla digestione e controindicazioni per chi, ad esempio, soffre di gastrite. Eppure l’acqua frizzante non ha controindicazioni reali di cui preoccuparsi.

In particolare l’anidride carbonica non ha effetti sulla parte alta dell’apparato gastro-intestinale, per tale ragione è adatta anche a chi soffre di patologie relative a quell’area. Inoltre non è vero che le bollicine possono rovinare lo smalto dei denti, così come non è vero che l’acqua frizzante possa provocare l’insorgenza di calcoli renali. Che si tratti di acqua in bottiglia o acqua frizzante prodotta in casa tramite appositi macchinari il risultato non cambia: scegliere tra bollicine e non è semplicemente una questione di gusto.

Acqua frizzante e acqua naturale: meglio conservarle in vetro

Ciò a cui bisogna prestare attenzione, invece, è la modalità di conservazione dell’acqua. Sebbene l’acqua non scada, infatti, i contenitori di plastica in cui è riposta potrebbero a lungo andare rilasciare sostanze tossiche nella bevanda. Sulle bottiglie, infatti, è riportata una data che non sta a indicare la scadenza dell’acqua, ma l’arco di tempo entro il quale quel contenitore può considerarsi sicuro.

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La soluzione migliore è sempre quella di conservare l’acqua in vetro, oppure di stillarla solo all’occorrenza. Tramite depuratori e macchinari appositi da installare in casa, ad esempio, si può decidere anche il grado di frizzantezza da conferire all’acqua. Inoltre si può rendere l’acqua più o meno pesante, oppure più o meno mineralizzata.

Acque minerali: 4 tipologie tra cui scegliere

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Esistono 4 tipologie di acqua, in questo senso: quella poco mineralizzata (con meno di 50 milligrammi di minerali per litro), quella oligominerale, con un residuo compreso tra 50 e 500 mg per litro. Poi quella minerale, con una presenza di 500-1.500 mg di minerali in un litro e infine l’acqua fortemente mineralizzata, in cui troviamo più di 1.500 milligrammi di minerali per litro.