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1997, l’Europa si proclama contro la clonazione umana

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Il percorso della scienza deve porsi dei limiti e il 1997 è stato l’anno in cui l’Europa ha detto no agli esperimenti di clonazione umana

bando clonazione
Scienza (Foto da Canva – Ecoo.it)

Il fascino di poter lavorare sul patrimonio genetico di qualsiasi essere, umano, animale o vegetale, risale a tempi molto remoti nella storia. E nel corso soprattutto degli ultimi 30 anni sono state diverse le esperienze di clonazione di animali che si sono guadagnate titoli in prima pagina, alimentando un dibattito che nella comunità scientifica non si è mai sopito. Le implicazioni della possibilità di muovere a proprio piacimento i geni presenti nella doppia elica del DNA di qualunque essere sono enormi.

Ed è proprio per questo motivo che nel 1997 l’Unione Europea ha votato una risoluzione con la quale sono stati ufficialmente esclusi esperimenti di clonazione con soggetti umani. Una decisione arrivata a ridosso dell’esperimento che aveva avuto come oggetto la ormai famosissima pecora Dolly. Ma la clonazione si è effettivamente fermata?

Unione Europea e Stati Uniti contrari alla clonazione umana

L’ondata di scalpore e sorpresa che la pecora Dolly, nata con lo stesso identico patrimonio genetico di quella che poteva essere definita sua madre, provocò non solo nella comunità scientifica ma in tutto il pianeta ebbe una serie di conseguenze. Perché se il 12 marzo 1997 il Parlamento Europeo decise di votare una risoluzione con cui veniva ufficialmente messa al bando la clonazione umana anche gli Stati Uniti, guidati dall’allora presidente Clinton, si dimostrarono contrari bloccando i finanziamenti federali a questo genere di attività e chiedendo ufficialmente che i team scientifici di limitassero nella loro ricerca.

Clonazione (Foto da Canva – Ecoo.it)

Qualche giorno dopo, era il 18 marzo, l’OMS si unisce alla schiera delle realtà internazionali che dichiarano che la clonazione non è etica. Ma questa messa al bando della clonazione umana non ha in realtà fermato gli esperimenti. E anche di recente sono stati annunciati risultati con animali che ci somigliano molto. Forse fin troppo.

Dopo le pecore le scimmie

Cucciolo di scimmia (Foto da Canva – Ecoo.it)

Le notizie risalgono a qualche anno fa ma vale la pena parlarne proprio in occasione dell’anniversario di quando l’Unione Europea ha deciso che la colazione umana non andava in alcun modo tentata soprattutto perché assimilata a pratiche di eugenetica. Nel 2018 infatti la rivista scientifica Cell annuncia la nascita di due scimmie clonate, create in un laboratorio in Cina. Potrebbe sembrare solo un’altra notizia di esperimenti sugli animali, ma, data l’affinità tra primati e esseri umani, ciò che si continua a temere è proprio che da qualche parte, in qualche laboratorio, si possa lavorare ora anche ad altro.

Valeria Poropat

Valeria si occupa da anni di ecologia e per Ecoo cerca di trovare tuttio ciò che c'è di buono nel rapporto tra uomo, natura e tecnologia

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