Allevamenti-lager in Finlandia, il video shock

Le immagini fanno accapponare la pelle. Lo capirete voi stessi guardando il video che vi abbiamo corredato con l’articolo. Una volpe frastornata, isterica, completamente terrorizzata che passa da un lato all’altro della gabbia in preda a una sorta di convulsione. Cuccioli di visone con le zampe incastrate nelle grate delle gabbie, incapacitati persino a camminare e stare eretti. E poi ancora: code mozzate, occhi deturpati, escrementi ovunque, corpi di animali morti devastati dagli stessi compagni di cella. Come in una prigione, la peggiore, questi animali sono sottoposti a condizioni di vita disumane.

La colpa è di tutte quelle persone senza scrupoli che girano intorno al mondo delle pellicce. Dai produttori ai consumatori finali. Nella lontanissima Finlandia, dove il freddo regna sovrano, nasce il bisogno di scaldarsi con capi adatti, meglio se di lusso. Ed ecco che viene alimentata questa macchina infernale fatta di soprusi, maltrattamenti, calvari e morte. Inevitabile. E’ questo il destino riservato ai visoni e alle volpi della Finlandia, in bunker in aperta campagna lontano dalla frenesia. Ma è ora di dire basta, e l’associazione animalista ADI (Animal Defenders International) ha così filmato e diffuso al mondo quello che succede nei 30 maggiori allevamenti-lager del Paese scandinavo.
 
Questo dossier che grida allo scandalo è stato diffuso proprio in concomitanza con la Giornata della Moda di Milano. Proprio l’abbigliamento di tendenza, che spesso lancia tra i suoi must pellicce e pellicciotti vari. Marina Berati, coordinatrice di Agire Ora, ha commentato così: “Ad avere la responsabilità di quella che è una vera e propria tortura sugli animali non sono solo gli allevatori, ma anche gli stilisti e i loro clienti che acquistano le pellicce. Con questo video vogliamo mostrare loro la sofferenza a cui sono sottoposte le volpi e i visoni d’allevamento, nonostante le rassicurazioni delle associazioni di pellicciai sia in Finlandia che negli altri paesi“.
 
Noi di Ecoo non possiamo rimanere indifferenti di fronte ad un abominio simile, ma soprattutto, non vogliamo esserlo. Questi animali sono succubi di una vita atroce imposta dall’uomo. Vivono tra gli stenti e la sofferenza per otto lunghi mesi, per poi ricevere una scarica elettrica -una in bocca e una nei genitali- per determinarne la fine. Comprare una pelliccia significa condannare a morte 20 volpi oppure 80 visoni. Inoltre, come ricorda il coordinatore ADI Helder Costantino: Indossare delle pellicce significa mostrare povertà di spirito. Non esiste un consumo etico delle pellicce, non è più accettabile ignorare le sofferenze di milioni di animali“.