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Zamia, la pianta da interno più tossica: attenzione

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La zamia è una splendida pianta da interno molto utilizzata in appartamenti e uffici. Resistente e facile da coltivare, bisogna sapere perche è tossica.

Zamia pianta tossica
Zamia(foto Pixabay)

La Zamia, scientificamente nominata Zamioculcas zamifolia è una pianta dai rizomi tuberosi. Simile ad un bulbo nelle radici, è una pianta molto comune per l’arredamento di appartamenti, locali e uffici. La sua facilità di cura e manutenzione la rende accessibile anche ai meno esperti.

La zamia germoglia con un solo ramo che poi presenta dalle 7 alle 14 foglie. E’ una pianta sempreverde che ama la luce indiretta e teme l’esposizione solare diretta e predilige zone ombrose. Con le sue foglie larghe e lucide, la zamia si adatta in ogni ambiente. E’ importante però conoscere una sua caratteristica che la rende non proprio friendly nei confronti di esseri umani e animali.

Contatto con la zamia, cosa fare immediatamente

Zamia (foto Pixabay)

E’ bene sapere che la zamia è composta in ogni sua parte da elementi tossici. Facendo parte della famiglia Arum, la Zamioculcas è una pianta considerata velenosa e tossica per l’uomo ma anche per gli animali domestici. Infatti, non è indicata se si hanno cani o gatti che potrebbero urtarla. In tal caso, è bene collocarla in una zona non accessibile all’animale.

Leggi anche: Cocciniglia: come curare le piante malate

Per potare, mantenere ma anche solo coltivare in casa la zamia si ha bisogno di un po’ di cautela e precauzioni. Questa pianta contiene acido ossalico e ossalato di calcio, residui che si presentano anche nell’acqua reflua dell’irrigazione. Tenere quindi lontano dall’animale questa rischiosa fonte di abbeveramento.

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La zamia può essere potata utilizzando dei guanti e non toccandosi mai naso bocca e occhi. Lavare bene le mani prima di toccare qualsiasi altra cosa e sè stessi. I sintomi dovuti all’avvelenamento dal contatto con la zamia non portano mai alla morte. Ma a seguito di un contatto prolungato potrebbero verificarsi i seguenti sintomi: rossore o gonfiore sulla pelle, sensazione di bruciore, disfagia. L’ingestione di questa pianta può provocare vomito e diarrea. In caso di contatto, è sempre bene rivolgersi ad un medico o in un pronto soccorso.

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