Cambiare continente è sempre un’avventura, ma se a partire con te c’è anche il tuo cane, l’organizzazione richiede molta più attenzione. L’Australia, nota per la sua natura incontaminata e le sue regole rigidissime in materia di biosicurezza, impone una serie di procedure complesse e tempistiche precise per chi desidera introdurre un animale domestico nel Paese.
Portare con sé il proprio cane non è impossibile, ma è fondamentale conoscere ogni passaggio – dalle vaccinazioni obbligatorie alla quarantena, fino alla documentazione sanitaria – per evitare ritardi, costi extra e, soprattutto, stress per l’animale.
In questo articolo esploreremo tutto quello che c’è da sapere per affrontare un trasferimento in Australia insieme al tuo amico a quattro zampe: un percorso che, se ben pianificato, può concludersi con una nuova vita da vivere insieme, anche dall’altra parte del mondo.
Trasferirsi in Australia con il proprio cane è un’esperienza possibile, ma non certo immediata. Il Paese, tra i più rigidi al mondo per quanto riguarda la biosicurezza, impone una lunga serie di passaggi che devono essere rispettati alla lettera. L’intero processo può richiedere diversi mesi e prevede controlli, documentazione precisa, vaccinazioni aggiornate e una quarantena obbligatoria.
Chi pensa di partire senza organizzarsi per tempo rischia di vedere posticipato il ricongiungimento con il proprio animale, o peggio, di non poterlo far entrare nel Paese. Ecco perché è importante conoscere bene ogni step richiesto dalle autorità australiane e affidarsi a professionisti del settore per organizzare il trasporto dei pet di famiglia quando si trasloca in Australia.
Una delle prime verifiche da fare riguarda la razza del cane. L’Australia, infatti, vieta l’ingresso di alcune razze considerate pericolose secondo la sua normativa nazionale. Tra queste ci sono l’American Pit Bull Terrier, il Dogo Argentino, il Fila Brasileiro, il Japanese Tosa e il Perro de Presa Canario. Questi divieti si applicano anche agli incroci riconducibili a queste razze, valutati caso per caso dalle autorità doganali.
È fondamentale accertarsi della compatibilità del proprio cane con i requisiti imposti prima ancora di iniziare qualsiasi procedura. Se si possiede una razza soggetta a restrizioni, non esistono deroghe: l’animale non potrà entrare nel Paese, nemmeno con certificazioni comportamentali.
Anche per le razze ammesse, l’ingresso in Australia non è mai diretto. I cani devono provenire da Paesi considerati a basso rischio di rabbia, tra cui l’Italia, e devono seguire un percorso preciso che include la microchippatura, la vaccinazione antirabbica e la titolazione degli anticorpi. Solo dopo aver superato questi step si potrà ottenere il permesso d’importazione.
Il cane dovrà inoltre trascorrere un periodo obbligatorio di quarantena presso il Mickleham Post Entry Quarantine Facility, nei pressi di Melbourne, della durata minima di 10 giorni. Questo tempo può essere esteso in caso di problemi sanitari o documentali. La prenotazione della quarantena è obbligatoria e va fatta con mesi di anticipo, visto il numero limitato di posti disponibili.
Vista la complessità della procedura, organizzare tutto in autonomia è rischioso. Anche una sola svista nei documenti, una vaccinazione fuori tempo o un certificato non conforme può compromettere l’intero trasferimento. Affidarsi a operatori specializzati nel trasporto internazionale di animali consente non solo di garantire il rispetto delle regole, ma anche di tutelare il benessere del cane durante tutte le fasi del viaggio.
Le aziende esperte in pet travel conoscono i protocolli richiesti, si occupano della gestione delle pratiche burocratiche, della prenotazione dei voli idonei, del kennel omologato e della logistica legata alla quarantena, offrendo un supporto costante ai proprietari.
Un trasferimento in Australia è un nuovo inizio, e con la giusta pianificazione può esserlo anche per il proprio cane. Nonostante le regole siano molto restrittive, conoscere i passaggi fondamentali e agire con largo anticipo permette di affrontare il viaggio in modo sereno. In fondo, per il cane, ciò che conta non è dove si va, ma con chi. E se a fianco a lui ci sei tu, anche l’altra parte del mondo può diventare casa.
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