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La pianta dei suicidi è arrivata in Europa: esposta in un giardino, non va mai toccata

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Arrivata in Europa e in particolare nel Regno Unito, la famigerata pianta dei suicidi: è stata esposta in un giardino, ecco perché non va toccata.

Una foglia della pianta dei suicidi (Wikicommons) – Ecoo.it

Si chiama Dendrocnide moroides o molto più comunemente gympie-gympie, ma il suo soprannome mette davvero paura: stiamo parlando della cosiddetta “pianta dei suicidi“, ovvero la pianta più velenosa al mondo. Non si tratta di una leggenda metropolitana, ma della triste verità: questa pianta non deve assolutamente essere toccata, perché nasconde un inquietante segreto. Originaria dell’Australia, infatti, questa pianta sembra davvero che abbia spinto delle persone a suicidarsi dopo averla toccata. Cerchiamo di capirne qualcosa di più.

Perché la chiamano pianta dei suicidi? Il motivo è terribile

La pianta gympie-gympie è molto pericolosa ed è ritenuta la più tossica al mondo: questo perché contiene minuscoli aghi simili a peli pieni di tossine, viene considerata una sorta di ortica gigante, ma i suoi effetti sono ben più devastanti. Tutto dipende dalla produzione di una sostanza chimica, nota come moroidina, quando si entra in contatto con questa si ha la sensazione di essere stati fulminati. Nello stesso tempo, si sente il corpo in fiamme, una sensazione simile a quella dell’herpes zoster, o fuoco di Sant’Antonio, ma decisamente più prolungata.

Composizione della moroidina (Wikicommons) – Ecoo.it

Chi ha avuto modo di sperimentarne il contatto, racconta di un’esperienza davvero drammatica, ma perché viene ribattezzata come la pianta dei suicidi? Chiariamo che non vi è una connessione immediatamente diretta tra il contatto con questa pianta e l’istinto suicida, ma sicuramente chi tocca questa pianta può anche spingersi al suicidio. Infatti, si ha come la sensazione di non potercela fare a guarire, perché il forte senso di prurito può durare anche per settimane.

Un esperto ha spiegato che questa pianta “di solito fiorisce e produce i suoi frutti quando è alta meno di tre metri e può raggiungere anche i 10 metri di altezza”. La sua particolarità sta nel fatto che “il fusto, i rami, i piccioli, le foglie e i frutti sono tutti ricoperti di peli pungenti e non possono essere toccati”. Addirittura la sensazione legata alle tossine che sviluppa questa pianta può andare avanti anche per un anno. La dendrocnide moroides è stata scoperta in Australia oltre un secolo e mezzo fa: il cavallo di un geometra, dopo essere stato punto, è impazzito e morto in un paio di ore.

Come è arrivata la pianta dei suicidi in Europa

Particolare della pianta dei suicidi (Wikicommons) – Ecoo.it

Una vicenda sconcertante è quella di un soldato, tal Cyril Bromley, che durante la seconda guerra mondiale è caduto su questa pianta, perdendo completamente la testa nel giro di due settimane, a causa del dolore acuto che quelle tossine provocavano al suo corpo. L’uomo ha raccontato la sua terribile esperienza, invitando tutti a stare lontani da questa pianta velenosissima. Tra leggenda e realtà, invece, la vicenda di un altro soldato che dopo aver usato accidentalmente una foglia della pianta come carta igienica si sarebbe poi suicidato.

Ma come è arrivata questa pianta in Europa, proprio in queste ore? Vi invitiamo a stare tranquilli, perché la pianta si trova semplicemente esposta nel Regno Unito, all’Alnwick Garden, nel Northumberland, in una mostra delle 100 piante tossiche o con proprietà narcotiche più importanti e note al mondo. Peraltro, già nei mesi scorsi, sempre nel Regno Unito, Daniel Emlyn-Jones, 49 anni, aveva deciso di piantare la gympie-gympie e l’ha messa in una gabbia con tanto di cartello di pericolo. L’uomo è un botanico che colleziona piante rare.

Gabriele Mastroleo

Da sempre attento alle tematiche ambientali, collaboro con organizzazioni e associazioni del terzo settore che si occupano sia di questo tema, che di altre importanti tematiche sociali. La mia unica esperienza di politica rappresentativa è stata la candidatura a consigliere comunale con un partito ambientalista.

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