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Non usare la tua auto per un mese, dopo 30 giorni vorrai venderla: ti spieghiamo perché

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In Svizzera è stato condotto un esperimento per incentivare la mobilità sostenibile che ha portato dei risultati del tutto inaspettati: ecco cosa è accaduto.

Auto
Auto, il curioso esperimento condotto in Svizzera (Ecoo.it)

Molti pensano che è impossibile vivere senza vettura, ma è veramente così? Scopriamo cosa è successo in Svizzera ad alcune persone. L’auto per alcuni rappresenta una vera comodità, senza sarebbe impossibile raggiungere il posto di lavoro, andare a fare la spesa o accompagnare i figli a scuola. Alcuni, però, non la pensano così, anzi hanno smesso di ragionare in questa direzione dopo aver accettato una sfida.

Di questi tempi sono moltissimi quelli che hanno deciso di lasciare parcheggiata la propria auto per risparmiare qualcosa, ma l’obiettivo di oggi è quello di descrivere quanto fatto da alcuni abitanti in Svizzera.

Svizzera, l’incredibile esperimento per incentivare la mobilità sostenibile

Auto, la 31 Days Challange in Svizzera (Ecoo.it)

Ci troviamo nel Cantone di Berna e diverse persone, nel dettaglio cento, hanno deciso per sfida di rinunciare un mese alla propria auto, l’unico modo per spostarsi era quello di utilizzare i mezzi pubblici. Un esperimento che ha portato dei frutti inaspettati per alcuni di loro.

Queste persone, nel dettaglio hanno dovuto rinunciare alla propria vettura per qualsiasi tipo di spostamento anche quelli più brevi, ma quali sono stati i risultati? Il 25% dei partecipanti alla sfida hanno deciso di venderla. I risultati ottenuti per quest’ultimi probabilmente non erano quelli che avevano in programma. A tal proposito, oltre ad aver risparmiato, hanno anche fatto del bene al nostro Pianeta. 

Molti sottovalutano un aspetto fondamentale: quella di non utilizzare il mezzo di trasporto potrebbe essere un modo per fare due passi a piedi e questo è un vantaggio per la nostra salute. Siamo portati a pensare che muoversi con i mezzi sia impossibile o troppo oneroso, ma non è sempre così. Il primo passo è quello di riuscirsi ad organizzarsi, sappiamo bene che se è necessario spostarsi molto è fondamentale studiare le distanze, così da non arrivare tardi sul posto di lavoro, all’università o ad un appuntamento, ma su questo si può lavorare.

Scopriamo, dunque, come si sono organizzati i partecipanti all’esperimento. In prima battuta, hanno dovuto lasciare le proprie chiavi dell’auto e in seguito è stato fornito loro un vero e proprio pass per poter usufruire di tutti i mezzi pubblici gratis. Si è trattato, dunque, di un esperimento per far comprendere i vantaggi della mobilità sostenibile.

Ecco come è stata chiamata la Challenge

31 Days Challange, questo il nome dell’iniziativa che ha cambiato letteralmente la vita a cento persone, l’ideatore del progetto è stata una cooperativa, nello specifico la 42Hacks, la sua parola d’ordine? Sostenibilità. Una domanda, però sorge spontanea, quali sono stati i mezzi messi a disposizione per l’intero mese? Si va dal bus, ai treni, ma udite, udite anche bici elettriche e car-sharing. Molti avranno pensato che il tutto era limitato solo ai bus, ma spiace deludervi i mezzi erano davvero parecchi.

Un mese di tempo per capire che alla fine avrebbero potuto vendere la tanto amata auto. A farlo il 25% dei partecipanti, un dato che fa ben sperare, considerato che hanno avuto solo un mese di tempo per capire quanto spesso siano sottovalutati i mezzi pubblici. Inoltre, scegliere bus e tram è anche l’occasione giusta per dedicarsi alla lettura di un libro, specie se le distanze da percorrere sono significative. Alcuni addirittura hanno riscoperto anche la bellezza del luogo in cui vivono, quando non si guida l’attenzione si sposta dal volante a ciò che ci circonda.

Paola Saija

Classe 1996, sono nata ad Enna, nel cuore della Sicilia e sono una studentessa della facoltà di Lettere Moderne. Sin da piccola ho sempre nutrito una forte passione per la scrittura ed il giornalismo e, da qualche anno, sono riuscita a coronare il mio sogno collaborando con diverse testate locali e non. Le tematiche che mi stanno più a cuore e di cui mi occupo sono l’ambiente, la cronaca e l’attualità. Le altre mie passioni sono l’arte, il cinema ed il teatro che ho avuto modo di approfondire attraverso gli studi ed i viaggi.

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