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Microplastiche nel cervello: bastano poche ore per raggiungerlo

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Nuovi esperimenti confermano che le microplastiche riescono a raggiungere i tessuti del cervello. E questo le rende ancora più preoccupanti

microplastiche cervello
Micro e nano plastiche (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

A preoccupare la comunità scientifica ed i nutrizionisti di tutto il mondo, è il ruolo che le microplastiche assumono quando entrano in contatto con il corpo umano. Purtroppo, a causa dell’utilizzo copioso della plastica, le micro e nano plastiche si trovano in tutti gli alimenti ed anche nell’acqua. Non solo quella in bottiglia ma anche di rubinetto, trasportate attraverso gli acquedotti. Ed il corpo non è in grado di smaltirle completamente come scarti. Dunque rimangono nello stomaco, nei reni, nel sangue, nella placenta, ed anche nel cervello.

Quest’ultimo aspetto ha particolarmente preoccupato gli scienziati ed i medici. Il corpo è completamente contaminato dalla plastica, con conseguenze che potrebbero far insorgere delle sindrome di carattere neurologico, come il Parkinson o l’Alzheimer. Dunque la funzione delle microplastiche nel cervello sarebbe quella di far degenerare le cellule, mettendo in grave pericolo la salute umana.

Microplastiche e cervello, lo studio

Micro e nano plastiche (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

L’esperimento, portato avanti da un team di scienziati con a capo Lucas Kenner, ha utilizzato delle cavie, dei topi, per riscontrare la presenza delle microplastiche nel cervello. Hanno somministrato delle particelle di poliestere ai topi per via orale, e dopo tre o quattro ore hanno soppresso tre di loro. In questo modo è stato possibile asportare ed analizzare la materia cerebrale e confermare quanto supposto. La presenza delle microplastiche. A rendere ancora più inquietante la questione non è solo la presenza stessa della plastica nel cervello, ma anche la rapidità con cui entrano in contatto con la materia grigia vivente. Un tempo stimato intorno alle due ore. Dunque contaminano immediatamente il corpo.

Si trovano ovunque

Micro e nano plastiche (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Il merito dello studio è stato di gettare un ulteriore allarme, se mai ce ne fosse stato bisogno, sulle microplastiche e nanoplastiche, che si formano dalla frantumazione della plastica. Esse sono presenti nelle acque di mare, al punto che tutti i pesci analizzati ne contengono una parte. Sono presenti in tutto il cibo e nell’acqua. È arrivato il momento di invertire questa tendenza ed eliminare completamente la plastica dal packaging ed in generale dalla nostra vita.

Giulia Borraccino

Sono nata e cresciuta a Roma. Laureata in Comunicazione con specializzazione in semiotica testuale, nel tempo mi sono appassionata all'approfondimento dei temi ambientalisti ed al giornalismo d'inchiesta. Amo l'arte in tutte le sue sfaccettature.

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