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Animali

Microchip nei gatti: dove è obbligatorio in Italia

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Da qualche anno, in Italia, vige l’obbligo per i cani di avere il microchip sottopelle. Per i gatti, invece, la situazione è diversa regione per regione

dove è obbligatorio il microchip per i gatti?
Gatto (Foto di Ilona Ilyés da Pixabay)

Da qualche anno, oramai, i padroni dei cani sono obbligati a “microchippare” i amici a quattro zampe. Si tratta di un dispositivo utilizzato per la registrazione dell’animale all’anagrafe canina. Al suo interno, infatti, sono riportati tutti i dati di riconoscimento e, qualora dovesse perdersi, questo sarebbe ritrovare il suo padrone. Ma non solo, perché l’obbligo di microchip è anche una soluzione contro l’abbandono dei cani.

A seguito poi di questa installazione sottocutanea al cane, da fare entro due mesi di vita del cane o comunque entro trenta giorni da quando se ne è entrati in possesso, al vostro Fuffi potrà essere rilasciato il passaporto per viaggiare con voi all’estero. Discorso diverso, ma simile per i gatti per i quali questo dispositivo, salvo alcuni casi, non è obbligatorio.

Microchip per i gatti, cosa sapere

Gatto (Foto di Юрий Сидоренко da Pixabay)

Come detto in Italia, tranne per alcune eccezioni, il microchip per il gatto non è ancora obbligatorio sebbene si tratti un dispositivo molto utile per il gatto perché, in un semplice dispositivo sono contenute tutte le informazioni dell’animali soprattutto in caso di fuga. L’unica persona che può inserire questo piccolo dispositivo, grande quanto un chicco di riso, è il veterinario tramite una siringa. Un’operazione, effettuata sul collo sinistro del cucciolo, molto facile che dura pochi minuti che non è invasiva né dolorosa.

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Un processo facilissimo dal costo che si aggira intorno ai 50 euro.  Le uniche regioni italiane che però l’hanno reso obbligatorio sono la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia. La prima ha stabilito l’obbligo per tutti i gatti appena nati, adottati o comprati. La seconda, invece, ha deciso di identificare e registrare i gatti di proprietà. Un processo importante per velocizzare l’Anagrafe Nazionale Felina. Ovvero una banca dati informatizzata che riporta i dati dei mici identificati.

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Ma, sebbene l’obbligo sia solamente regionale per potere richiedere il passaporto europeo, ovvero il documento che consente di portare il gatto all’estero, il microchip diventa obbligatorio. Senza di questo, infatti, il passaporto non potrà essere rilasciato.

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