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Maltrattamento animali: modella uccide cucciolo per delle foto

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[galleria id=”1355″]Il maltrattamento degli animali non ha veramente limiti. Hanno suscitato scalpore delle immagini davvero crudeli che si riferiscono ad un servizio fotografico messo a punto in Russia. Le foto mostrerebbero una modella che uccide un cucciolo di cane, senza nessuna pietà. Parlare di scandalo, se le foto si rivelassero veritiere, sarebbe poco. La ragazza ucciderebbe il cagnolino, lo lascerebbe a terra, lo colpirebbe con dei mattoni, per calpestarlo poi con i tacchi e finirebbe con il posare sorridente con il cucciolo ormai morto. Si sta cercando di scoprire che sono gli autori di questo assurdo servizio fotografico.

Tra l’altro non dobbiamo pensare che si tratti di un caso isolato. Specialmente all’estero esiste una sorta di “tendenza” che consiste nel realizzare video particolari e cruenti. Sono i cosiddetti Crush Movies. A questo proposito possiamo citare nello specifico il sito lethalpressure, il cui obiettivo era proprio quello di diffondere filmati di questo genere, che avevano come protagoniste delle modelle che uccidevano piccoli animali. Ricorrendo ai loro tacchi a spillo.
Ma non mancano i casi anche nel nostro Paese. Poco tempo fa è stata scoperta una donna quarantenne di Rho, madre di tre figli, che, indossando abiti succinti e tacchi a spillo, riprendeva se stessa mentre con i tacchi uccideva piccoli animali, come conigli, topi, pulcini, scarafaggi e pulcini. I video poi sono stati diffusi dalla stessa donna su internet.
La donna è stata denunciata dalla Lav e da altre associazioni animaliste, è stata identificata ed è stata condannata a quattro mesi di reclusione, che poi sono stati trasformati in una multa da 4.400 euro.
Che si tratti di una forma di feticismo? In ogni caso l’indignazione è corsa spesso sul web e sono state organizzate delle forme di protesta, con delle e-mail rivolte anche all’ambasciata russa in Italia. Ma a quanto pare tutto ciò non è bastato, se ancora siamo costretti ad assistere ad immagini raccapriccianti di questo tipo. Si tratta di crudeltà gratuite a tutti gli effetti, una forma di “spettacolo” che ci fa accapponare la pelle.
Non è possibile comprendere fino in fondo come si possa arrivare ad azioni simili, è logico comunque che si tratta di un reato a tutti gli effetti, che andrebbe punito in modo molto serio, per evitare il proliferare di video e foto così insensati.
Ci chiediamo: è stato fatto tutto ciò che era possibile? Quanti casi esistono su internet? È possibile organizzare un’indagine precisa, per trovare una soluzione decisiva a questo fenomeno, di cui gli animaletti finiscono per essere vittime innocenti?

Gianluca Rini

Gianluca Rini è stato collaboratore di Ecoo dal 2010 al 2019, occupandosi di alimentazione sana, riciclo creativo ed ecologia.

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