Le polveri sottili emesse dalla Cina sono altamente preoccupanti: è questo che emerge da una delle inchieste di Wikileaks. Passata la tempesta sull’amministrazione americana, in uno dei file si scopre che l’inquinamento atmosferico prodotto dalla Cina è molto diverso da quello dichiarato. Così alto che neanche le autorità locali ne sono a conoscenza, con rischi immensi sullo stato di salute della popolazione.
Si diceva, dunque che l’inquinamento ambientale potrebbe essere così alto che nemmeno le alte sfere ne sono a conoscenza: questo perché, da quanto emerge dai documenti, la Cina non misurerebbe il livello da pm proprio per timore delle conseguenze politiche e sociali. Le uniche informazioni attualmente disponibili, ora che sono stati diffusi i dati di Wikileaks, sono le dichiarazioni rilasciate dal governo di Pechino il quale afferma di impegnarsi a spendere più di 130 miliardi di dollari in cinque anni per risolvere l’inquinamento dei fiumi e in generali di ciascuna fonte d’acqua, fornendo così acqua potabile direttamente dai lavandini. Il che la dice lunga sullo stato attuale della situazione. La sensazione è che lo sviluppo economico non abbia coinciso con uno sviluppo sostenibile, dove la crescita industriale è stata accolta entusiasticamente a totale discapito della tutela ambientale. E i risultati, purtroppo, sono del tutto evidenti.
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