Gli sforzi per conseguire gli obiettivi predeterminati in materia di sviluppo delle energie rinnovabili ci sono, ma i risultati potrebbero non corrispondere alle aspettative e all’impegno profuso. E se la crescita eco-energetica complessiva dell’Unione Europea sembra poter essere garantita da un adeguato bilanciamento dei contributi delle varie aree geografiche, è a livello nazionale che emergono le prime difficoltà e i primi dubbi sull’effettiva performance del sistema-Paese.
Secondo il report denominato “Mapping renewable energy pathways towards 2020”, l’Unione Europea dovrebbe arrivare al 2020 con un peso delle energie rinnovabili pari al 20,73% sul totale della produzione energetica dell’area interessata, con il soddisfacimento di oltre un terzo dei consumi del vecchio Continente in materia di energia elettrica.
La percentuale sarebbe pertanto superiore ai target originari, pari al 20%, con diversi scenari piuttosto positivi in merito all’incremento delle energie rinnovabili in alcuni Paesi, come ad esempio l’Austria, la Germania, la Francia, la Danimarca e altre nazioni.
Maggiormente dubbioso è invece lo sviluppo delle eco-energie per quanto concerne altre nazioni, tra cui l’Italia, i cui target sono ancora raggiungibili, a patto di esser costanti nel perseguire la strada dello sviluppo delle energie rinnovabili, contraddistinto da un’adeguata diversificazione delle fonti pulite.
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