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Nuova specie di rettile: sembrerebbe essere metà serpente metà iguana. I dettagli

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Una nuova scoperta dalla Cina ricca di fascino: degli scienziati hanno rinvenuto i resti di una specie animale vissuta sulla Terra circa 200 milioni di anni fa.

Cina scoperto rettile Triassico
Gracilicollum latens (Twitter – People’s Daily, China) – Ecoo.it

Il regno animale è sempre in grado di regalarci incredibili emozioni. L’ultima è arrivata proprio di recente: nelle scorse settimane, difatti, è stata annunciata la scoperta di una nuova specie di rettile, i cui resti sono stati ritrovati in Cina.

L’annuncio è arrivato attraverso una rivista di paleontologia. Ma di che animale stiamo parlando? È un rettile dal collo molto lungo e sottile che, per certi aspetti, assomiglierebbe ad un serpente e che avrebbe abitato il Pianeta durante il Triassico.

Cina, scoperto un nuovo rettile vissuto durante il Triassico

Un rettile dal collo molto lungo e che pare sembrare un incrocio tra un serpente ed un’iguana. Questa la recente e strabiliante scoperta arrivata nelle scorse settimane dalla Cina, dove alcuni scienziati hanno individuato i resti dell’animale ormai estinto e che sarebbe vissuto circa 200 milioni di anni fa. L’annuncio è stata fatto dalla rivista di paleontologia The anatomical record.

Gracilicollum latens (Twitter – People’s Daily, China) – Ecoo.it

I resti di questo rettile, ribattezzato Gracilicollum latens, proprio per il suo collo lungo quasi due metri e molto sottile, come riporta la redazione di Kodami, sono stati individuati da alcuni esperti presso la Formazione Guanling, formazione geologica nella provincia di Guizhou, nella Cina sudoccidentale.

 

L’animale appartiene agli arcosauromorfi un’infraclasse di rettili diapsidi e, come spiegato dagli esperti, si tratta della specie animale di questo genere più antica mai scoperta sino ad oggi, circostanza che rende ancora più speciale questo ritrovamento.

Le caratteristiche dell’animale

Oceano (Foto da Canva) – Ecoo.it

La peculiarità del Gracilicollum latens, come già anticipato, è la conformazione del suo collo che possedeva almeno 18 vertebre cervicali, come pochi animali vissuti nel Triassico. Dalla struttura del corpo, gli esperti hanno capito che si tratta di un predatore che cacciava, riporta Kodami, pesci sfruttando proprio il collo per tendere degli “agguati” alle prede.

Il rettile, difatti, viveva in acqua poiché proprio per il suo collo difficilmente avrebbe potuto raggiungere la terraferma. L’acqua fungeva proprio da supporto permettendogli di muoversi in totale tranquillità e di potersi difendere da altri animali.

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Paola Saija

Classe 1996, sono nata ad Enna, nel cuore della Sicilia e sono una studentessa della facoltà di Lettere Moderne. Sin da piccola ho sempre nutrito una forte passione per la scrittura ed il giornalismo e, da qualche anno, sono riuscita a coronare il mio sogno collaborando con diverse testate locali e non. Le tematiche che mi stanno più a cuore e di cui mi occupo sono l’ambiente, la cronaca e l’attualità. Le altre mie passioni sono l’arte, il cinema ed il teatro che ho avuto modo di approfondire attraverso gli studi ed i viaggi.

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