[galleria id=”625″]La notizia divulgata pochi giorni fa che riguarda i capodogli spiaggiati e, successivamente, morti sulla costa del Gargano più precisamente sul litorale di Foce Varano (tra Cagnano e Ischitella) ha toccato molti di noi. I grossi cetacei, ritrovatisi intrappolati in un punto dove l’acqua era poco profonda, sono morti asfissiati a causa dello schiacciamento del diaframma. Ovviamente, l’ipotesi principale sulla responsabilità di quanto successo è caduta su soggetti che avessero potuto commettere qualche illegalità sottomarina per ricercare depositi di gas e petrolio. Insomma, come sempre, la colpa potrebbe essere proprio dell’uomo.
Un capodoglio è un cetaceo dalle dimensioni masteodontiche, classificabile come la balena con i denti più grossa che esista. Sebbene le imponenti misure, in realtà, gli organi interni di questi animali sono estremamente sensibili. In particolare, è sufficiente il rumore generato dalle apparecchiature umane oppure delle alte frequenze per disorientarli o fargli del male, anche serio. Parliamo di danni all’apparato uditivo, lesioni di vario genere e, addirittura, la morte.
Il dito è puntato proprio su dei dispositivi detti “airguns” ovvero dei cannoni d’aria trainati da navi speciali che emettono dei suoni causati dall’altissima pressione. Questi suoni echeggiano nei fondali marini e permettono di rivelare eventuali giacimenti petroliferi. Che sia stato proprio questo a causare la morte dei capodogli? Se così fosse, si può dire che l’intero ecosistema marino sia in pericolo. Ancora una volta, per colpa del vile denaro.
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