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Banche e fonti fossili: 5.500 miliardi in sette anni

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Non tutte le strade sono lastricate di buone intenzioni: le banche investono nei combustibili fossili con un finanziamento di 5.500 miliardi di dollari

banche finanziamenti trivella
Trivella – foto da pixabay – ecoo.it

Ma non eravamo tutti intenzionati a fare il possibile per rispettare i piani dell’Agenda europea per il 2030 con l’obiettivo comune di spingerci verso il net zero? Apparentemente sì ma una volta squarciato il velo del green-washing la realtà si mostra per quella che è. Alcune celebre compagnie bancarie come la JP Morgan Chase, la Citigroup, la Wells Fargo e la Bank of Americalavorano, neanche troppo in sordina, per alimentare il fuoco della catastrofe ambientale.

In 7 anni, dal 2016 al 2022, sono stati investiti complessivamente 5.500 miliardi di dollari per le operazioni di costruzione e installazione di infrastrutture per lo sfruttamento di gas. E’ il caso del Mozambico dove 550 famiglie sono state eradicate dalle proprie terre per lasciare spazio agli impianti. Le famiglie sono poi state ricollocate presso nuovi insediamenti ben lontani dalle principali fonti di sostentamento cui gli abitanti erano abituati rifornirsi.

Banche e fonti fossili: il capitale punta alla catastrofe ambientale

La storia si ripete quindi. Dov’è l’Europa? Sulle coste della Louisiana un territorio abitato da latini ed afroamericani ha subito l’installazione di un nuovo terminal per il GNL in continuità con una tradizione lunga decenni di sfruttamento pertrolchimico. In Nigeria nascere senza sviluppare tumori ai reni o ai polmoni è diventata una rarità. Il report da cui provengono le informazioni si chiama “Banking on Climate Chaos” ed è curato da 7 ONG.

Combustibili fossili – foto da pixabay – ecoo.it

Le ong hanno realizzato questo poderoso report hanno rintracciato le fonti dei finanziamenti alle costruzioni sopra menzionate fra le 60 banche più potenti al mondo. Le ong che hanno realizzato il report sono: Rainforest Action Network, Indigenous Environmental Network, BankTrack, Oil Change International, Reclaim Finance, Sierra Club, Urgewald. Il report si basa sui dati raccolti a partire dal 2016, subito dopo la Cop 21 tenutasi a Parigi.

Combustibili fossili: l’Accordo di Parigi non è uguale per tutti

Mozambico -foto da pixabay – ecoo.it

Dal report emerge chiaramente che gli istituti di credito hanno concesso al settore dei combustibili fossili, in un lasso di tempo di 7 anni, più del doppio del PIL di un Stato europeo economicamente avanzato in genere. Ma chi investe maggiormente a livello planetario in trivelle, oleodotti e rigassificatori? Istituti statunitensi, giapponesi e brittanici, Unione Europea, Cina e Canada sono in prima fila.

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