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Alti livelli di radioattività a Tokyo: allarme da Greenpeace

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radioattivita tokyo allarme greenpeaceA Tokyo sono stati registrati livelli molto alti di radioattività ed è subito scattato l’allarme, soprattutto lanciato da Greenpeace, che parla di una situazione molto più preoccupante rispetto a quanto si poteva prevedere. Da parte delle autorità, a giudizio della nota associazione ambientalista, non sembra esserci stata una precisa comunicazione in merito alla questione, anche perché si tende a negare che ci sia un legame diretto con il disastro nucleare di Fukushima. Ma quanto c’è di vero in tutto ciò? Quanto veramente la centrale di Fukushima non c’entra?

È logico che il dubbio sorge, anche perché in seguito al terremoto in Giappone incombe il pericolo nucleare e non è facile non cadere negli allarmismi, dopo che ad esempio in un parco giochi a Funabashi sono stati registrati livelli di radioattività pari a 3,35 microsievert. E non ci si stupirebbe d’altronde ce ci fosse un legame con l’incidente nucleare giapponese, visto che Fukushima ha rilasciato nell’atmosfera più materiali radioattivi di Chernobyl.
 
Secondo quanto è stato dichiarato in Giappone dal ministro della Scienza, la ragione degli alti livelli di radioattività sarebbe da rintracciare in del materiale che si trova depositato in un seminterrato di un appartamento. Ma in seguito al terremoto in Giappone le reazioni al pericolo nucleare sono state molte e quindi non ci si può aspettare che ci sia un abbassamento della guardia.
 
Ecco quanto è stato dichiarato sulla questione da Salvatore Barbera, responsabile della campagna nucleare di Greenpeace Italia:
 
“Il fatto che le autorità locali stiano cercando di decontaminare la zona usando idranti ad alta pressione, disperdendo ancor più il materiale radioattivo invece di rimuoverlo, è il segno che non hanno ricevuto il necessario supporto dal governo centrale e che stanno operando senza seguire le normali linee guida in caso di contaminazione nucleare.”

Gianluca Rini

Gianluca Rini è stato collaboratore di Ecoo dal 2010 al 2019, occupandosi di alimentazione sana, riciclo creativo ed ecologia.

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