Protezione degli animali: è morto il delfino arenato lungo una spiaggia della Puglia

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A volte anche le buone azioni per la protezione degli animali non hanno un lieto fine. Finisce così, in modo triste e amaro, la storia del delfino arenatosi qualche giorno fa su una spiaggia della Puglia, nella zona di Mola. A nulla purtroppo è valsa la capacità dei volontari di un’associazione per gli animali di aiutarlo e di cercare di soccorrerlo: l’esemplare è deceduto in pochi giorni, senza nemmeno avere la speranza di dargli un nome e un futuro.


La storia dei delfini è da troppo tempo la storia di una specie di animali in crisi, che perde l’orientamento e che si arena lungo le coste italiane. Colpa di un certo degrado in termini di tutela ambientale e di inquinamento acustico, sicuramente, ma questa volta l’esame autoptico ha riscontrato che questo esemplare di animale adulto -di 230 cm di lunghezza e pesante più di 100 kg- aveva in atto già una grave infezione.  
Magra consolazione per i volontari di Bari e dintorni che, giunti sul posto, hanno subito cercato di soccorrere il mammifero, inutilmente. L’hanno dunque visto morire così, mentre ci si attrezzava per trasferirlo nel parco acquatico per animali marini del Fasano. Oltretutto, il destino è stato doppiamente beffardo: a poca distanza, infatti, l’acqua era profonda quasi un metro e, se il delfino fosse arrivano fino a lì, sarebbe poi riuscito a trovare la salvezza tornando nel mare blu.  
Potremmo in realtà pensare che la natura molto spesso sia crudele e che non permetta di sopravvivere agli animali in difficoltà, ma purtroppo sembra che l’impatto ambientale delle azioni umane determini molto spesso l’andamento della vita degli animali. Se questo esemplare avesse davvero dovuto soccombere, perché sarebbe venuto a morire lungo il litorale pugliese? Quali sono le cause che hanno creato la grave infezione? Domande che, forse, non avranno risposta, ma che non potranno lasciarci indifferenti.