Cemento a chilometro zero: funzionano le "personal factory"?

Davvero molto interessante il cemento a chilometro zero, caratteristica essenziale delle personal factory. In molti sicuramente ne hanno sentito parlare, ma magari non sanno di cosa si tratti di preciso. Andiamo nei dettagli. Il tutto rientra all’interno di un preciso sistema che stabilisce la possibilità per ogni rivenditore di produrre autonomamente malta, collanti e finiture utilizzando il macchinario Origami 4. L’obiettivo da raggiungere è una più efficiente produzione di materiali. Tutto ciò è possibile quando le materie prime si trovano direttamente sul territorio.

In questo modo si evitano i lunghi trasporti, che mettono a rischio la sostenibilità ambientale attraverso le emissioni di anidride carbonica. Naturalmente, oltre a tutto questo, si può anche risparmiare a livello economico sui costi stessi connessi al trasporto dei prodotti. Non si tratta soltanto di regole e di definizioni per vivere a impatto zero, ma di una vera e propria strategia, che ha come obiettivo principale quello di combattere l’inquinamento dell’aria. D’altronde non si tratta di una questione che può essere sottovalutata, visto che le emissioni nocive e l’inquinamento saranno in crescita dal 2012.
 
Le emissioni vanno combattute anche a vantaggio della salute, oltre che per garantire un ridotto impatto ambientale. Il processo di produzione è tra l’altro molto semplificato, perché si avvale di un sistema capace di miniaturizzare lo stabilimento produttivo.
 
I vantaggi sono molti e a guadagnarci sicuramente è l’ambiente, in un’ottica di tutela ambientale basata sul contenimento dell’inquinamento attraverso la produzione green.