Innanzi tutto si deve tenere in considerazione che la zona costituisce una regione sismica, per cui il rischio dello scavo di pozzi petroliferi e le operazioni di estrazione contribuirebbero ad aumentare il pericolo di movimenti tellurici.
Non dobbiamo dimenticare che la zona che sarebbe soggetta alle trivellazioni si trova vicino al Parco Nazionale del Cilento, un’area da proteggere come prezioso patrimonio naturale.
Proteste sono arrivate dal Comitato “Il Vallo di Diano dice no alle trivellazioni petrolifere”. Ecco infatti che cosa il comitato ha scritto su Facebook: “Noi cittadini ci opponiamo fermamente a eventuali trivellazioni nel nostro territorio e crediamo che operazioni del genere, oltre a rappresentare uno scempio dal punto di vista ambientale e paesaggistico, e oltre a presentare un considerevole fattore di rischio per la nostra salute, siano del tutto irrilevanti ai fini dello sviluppo economico”.
Non si deve dimenticare anche il rischio idrogeologico connesso a tutte le operazioni, sul quale i sindaci dei paesi che si trovano in questa regione nutrono delle profonde preoccupazioni.
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