Scuole chiuse e tanta preoccupazione per la scossa di terremoto che nella notte ha colpito una delle aree più a rischio della Penisola italiana.
Torna la paura per i terremoti in Italia e la preoccupazione in queste ore è maggiore perché si tratta di un’area del Paese che in passato è stata colpita anche da violente scosse. Infatti, una scossa di magnitudo 3.0 è stata registrata poco dopo la mezzanotte con epicentro a Montefredane, in provincia di Avellino, nella zona dell’Irpinia: l’evento – rilevato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) – ha avuto un ipocentro stimato a circa 11 km di profondità.

Secondo i dati forniti da INGV, la scossa è stata avvertita in diversi Comuni vicini, in particolare il capoluogo Avellino, che si trova ad appena cinque km in linea d’aria dall’epicentro, mentre l’area più coinvolta risulta essere proprio Montefredane stessa. Non ci sono, anche per l’entità moderata della scossa, danni a persone o cose, ma l’evento sismico è stato percepito in maniera netta e per questo sono state prese delle precauzioni importanti.
In risposta all’evento, il sindaco di Montefredane, Ciro Aquino, ha immediatamente attivato il Centro Operativo Comunale e si è messo in contatto con la Prefettura di Avellino. È stata emessa un’ordinanza di chiusura delle scuole per la giornata odierna, per permettere verifiche strutturali agli edifici scolastici. Il sindaco ha voluto rassicurare la popolazione: “La situazione sembra sotto controllo”, ha comunicato sui social, sottolineando che la chiusura delle scuole è una misura puramente precauzionale.
L’area di Montefredane e dell’Irpinia, un territorio noto per la sua pericolosità sismica, aveva già vissuto, nelle scorse settimane, uno sciame di scosse. In particolare il 25 ottobre 2025 si era registrato un terremoto di magnitudo 4.0, sempre con epicentro in Montefredane. Anche allora non si erano riscontrati danni gravi. I nuovi eventi, sebbene di minore intensità, contribuiscono a mantenere alta l’attenzione nelle comunità locali, rendendo necessari controlli e verifiche per garantire la sicurezza degli edifici.
Le autorità locali, dunque, hanno annunciato che nella giornata di oggi verranno effettuati sopralluoghi tecnici agli edifici scolastici e pubblici, per verificare eventuali danni strutturali non immediatamente visibili. A preoccupare, è comunque il fatto che la zona è classificata come zona sismica 1, cioè la fascia con pericolosità sismica più elevata, inoltre ad appena 5 km dall’epicentro, come detto, si trova Avellino, e a 19 km un altro capoluogo di provincia, Benevento.
Per tale ragione, entro i 20 km dall’evento sismico vivono circa 400mila persone, per cui anche una scossa di moderata intensità come quella di stanotte viene percepita nella sua potenziale pericolosità. Inoltre, la regione ha una storia documentata di forti terremoti, tra cui quello devastante del 23 novembre 1980, uno dei più gravi del Novecento in Europa. Gli abitanti sono invitati a restare informati tramite canali ufficiali del Comune e della Prefettura, e a segnalare eventuali lesioni o anomalie riscontrate nelle proprie abitazioni.
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