Il 12 settembre, cioè domani, è stata indetta la prima giornata internazionale contro le buste di plastica che, dopo il loro uso, inquinano mari e fiumi uccidendo flora e fauna.
Come riporta Repubblica, in Italia si producono più di 10 miliardi di buste di plastica ogni anno. Un delirio produttivo che immette nell’atmosfera 400 mila tonnellate di CO2. In barba all’attuale direttiva europea che prevede la messa al bando degli shopper già a partire dal 2010, nel nostro paese il decreto mille proroghe ha fatto slittare il provvedimento di un anno.
Questa giornata contro le buste di plastica è stata promossa dalla Marine Conservation Society, una non profit inglese dedicata alla salvaguardia delle acque marine. Ed è proprio il mare l’ultima meta del viaggio di uno shopper, che inquina le acque e può essere ingoiato da tartarughe o delfini portandoli al soffocamento. Ma al posto della plastica o anche dei sacchetti biodegradabili, non si potrebbero usare le sane sporte per la spesa di un tempo fatte in cotone o in juta?
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